Il 16 marzo era calato il silenzio sui social in seguito al mancato accordo di licenza tra Meta e la Società Italiana degli Autori ed Editori, SIAE. Questo aveva portato alla rimozione di tutte le canzoni di artisti italiani dai social, anche di quelli non rappresentati dalla SIAE ma da una società indipendente, Soundreef, con cui Meta ha un accordo in corso.
Davide D’Atri, fondatore della società Soundreef, ha detto a Repubblica di aver ottenuto da Meta che venissero rese nuovamente disponibili su Instagram e Facebook le canzoni di autori rappresentati da Soundreef. “Abbiamo dialogato per ristabilire il nostro catalogo […], la SIAE ha il diritto di rifiutare le condizioni proposte ai suoi iscritti, ma si deve rendere conto che la decisione ha impatto sui non iscritti e sull’intero settore. D’altro canto, spero che Meta faccia un passo”, ha chiarito.
Nelle vecchie “storie” i giovani potranno ripostare i rapper Marracash, Sfera Ebbasta e J-Ax, ma tornano protagonisti anche artisti come Laura Pausini, Fabrizio Moro, Paola Turci, Ultimo, i Pooh, Morgan, Fabio Rovazzi e Marco Masini.
Sulle accuse di SIAE a Meta di scarsa trasparenza sui dati delle canzoni, D’Atri sostiene che “la mancanza di trasparenza è comune a molti utilizzatori di musica, anche le tv o i negozi. È un tema chiave su cui l’Agcom dovrebbe muoversi, perché esistono leggi e sanzioni”.
Conclude D’Atri:“La legge deve costruire un’infrastruttura che tuteli chi fa musica e chi la utilizza. La direttiva Ue sul Copyright va in questo senso, ma non credo si debba arrivare a determinare dei prezzi. Il mercato dei diritti ha superato i livelli degli anni Novanta, l’epoca d’oro che la pirateria sembrava aver archiviato per sempre. E se cresce così è anche per il contributo delle piattaforme”.
(C.D.G.)