La pandemia frena lo sviluppo delle reti

Lo sviluppo di nuove reti e del 5G subirà una battuta d’arresto a causa della pandemia. Sarà una frenata dovuta a carenze di personale, incertezza generale e situazione di stasi complessiva. La flessione dei ricavi da infrastrutture di rete 5G dovrebbe essere del 10% a livello mondiale.

Sono le stime di ABI Research, secondo cui il Covid-19 ha provocato un effetto paralizzante nelle imprese manifatturiere, comprese quelle venditrici di infrastrutture 5G, oltre che nelle industrie di servizi. Forniture di apparecchiature e servizi interrotte a causa del virus e mancanza di componenti produttivi e/o di manodopera specializzata sono tra gli elementi che ritarderanno lo sviluppo del settore. Ciò potrebbe in prima istanza favorire quegli operatori che hanno già installato un numero significativo di nuove stazioni radio base, anche se molto dipenderà dalla disponibilità di un numero sufficiente di nuovi smartphone sul mercato.

Nel lungo periodo, mentre l’avvento di massa del 5G sarà ritardato, emergeranno nuove opportunità anche per le mutate condizioni imposte dal virus. Verranno sviluppate nuove applicazioni per la cura a distanza degli infetti e la telechirurgia. Fra i primi fruitori ci saranno quindi i medici, che tramite il 5G potranno assistere i pazienti anche da remoto.

Mediobanca ha stimato che il settore Tlc italiano rappresenta l’1,8% del Pil e il 5,9% degli investimenti complessivi e ritiene che In Italia sia necessario accelerare lo sviluppo delle reti mobili di quinta generazione 5G e anche dotare il Paese di una rete fissa in fibra ottica.

Infine, secondo uno studio Analysis Mason, i ricavi degli operatori Tlc nel 2020 caleranno su base planetaria del 3,4%, proprio a causa del fatto che i consumatori stanno spendendo meno in questi mesi di emergenza Covid-19. Tuttavia, già nel 2021 il mercato si riprenderà, con un +0,8% e gli investimenti in 5G cresceranno dell’8%.