LA PERCEZIONE DEI CITTADINI SULLA PIRATERIA ONLINE

È stato fatto un nuovo studio sulla percezione della proprietà intellettuale pubblicato dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), intitolato “I cittadini europei e la proprietà intellettuale: Percezione, consapevolezza e comportamento”.

Il rapporto dell’Euipo rileva che una netta maggioranza di europei comprende il concetto di proprietà intellettuale e che esiste un consenso sull’importanza di rispettarla per proteggere i diritti e i redditi dei produttori di tali contenuti. In particolare, la comprensione del concetto è elevata indipendentemente dal fatto che abbiano o meno acquistato prodotti contraffatti o avuto accesso a contenuti online da fonti illegali.

Una buona parte dei cittadini europei ed italiani sa che i prodotti contraffatti sostengono comportamenti ritenuti non etici e che da questi deriva un impatto economico negativo, a discapito di imprese e posti di lavoro. Infatti, la percentuale di europei che dichiarano di aver acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti rimane bassa, pari al 13%.  Questo dato è segno che, nonostante la maggior parte degli europei sia a conoscenza delle offerte da fonti illegali, se il prezzo non è alto, si preferisce agire nel rispetto delle norme. A questo proposito, una migliore accessibilità economica delle fonti legali e un’offerta più ampia sono le ragioni più indicate per la risoluzione del problema dell’utilizzo di fonti illegali.

Nel rapporto si legge inoltre che la maggior parte degli intervistati (81%) si oppone all’idea che sia accettabile acquistare prodotti contraffatti solamente perché tutti lo fanno o perché il prodotto originale non è, o non è ancora, disponibile (76%). Tuttavia, circa una persona su tre tende a considerare accettabile l’acquisto di prodotti contraffatti quando il prezzo dell’originale è troppo alto.

Quasi 9 persone su 10 sono a conoscenza di almeno un tipo di offerta di contenuti legali nel loro paese e, nell’ultimo anno, il 43% degli europei e il 40% degli italiani hanno utilizzato servizi legali a pagamento per accedere, scaricare o riprodurre in streaming contenuti protetti da diritti d’autore.

In ultimo un’ampia maggioranza di persone (65%) ritiene accettabile ricorrere alla pirateria quando i contenuti non sono compresi nell’abbonamento che hanno sottoscritto. Rispetto all’ accesso intenzionalmente a contenuti da fonti illegali il fenomeno è più diffuso tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni dove la percentuale è di 1 persona su 3 (33%).

 

(C.D.G.)