LA PRIMA RIUNIONE TRA OPENAI E IL COLLEGIO DEL GARANTE PRIVACY

La riunione è stata fissata in tempi molto rapidi dopo la lettera trasmessa dalla società statunitense al Garante in cui OpenAi ha manifestato la propria pronta disponibilità a collaborare in modo da rispettare la disciplina privacy europea e giungere a una soluzione condivisa nel breve termine.

All’incontro hanno preso parte diversi rappresentanti di OpenAi e in apertura anche l’AD della stessa società, Sam Altman. Per il collegio del Garante sono intervenuti il presidente Pasquale Stanzione e i componenti Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza. Invece, per la startup ChatGPT hanno partecipato Che Chang, deputy general counsel della società statunitense, Anna Makanju, responsabile public policy e Ashley Pantuliano, associate general counsel.

Il colloquio tra i vertici di OpenAi e il collegio del Garante della privacy italiano non è stato ovviamente risolutivo ma ha rappresentato un’apertura alla collaborazione.

OpenAi ha, come previsto dalla legge, una finestra temporale di venti giorni di tempo dalla comunicazione del provvedimento (31 marzo) per rispondere alle contestazioni mosse dal Garante e fornire risposte o eventuali soluzioni. In caso di sanzione, come previsto dal GDPR, la multa potrebbe ammontare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo. OpenAi vuole intervenire in fretta, come attesta la disponibilità a fornire già nella giornata odierna (6 aprile) un report che include i suoi impegni da far valutare al Garante.

La società di intelligenza artificiale ha dichiarato di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ma, nonostante ciò, si è mostrata disponibile a collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di giungere a una risoluzione positiva delle criticità individuate dal Garante. “L’Autorità da parte sua ha sottolineato come non vi sia alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell’Ai e dell’innovazione tecnologica e ha ribadito l’importanza del rispetto delle norme poste a tutela dei dai personali dei cittadini italiani ed europei”, si legge in una nota.

(S.F.)