LA SCARSA ALFABETIZZAZIONE DIGITALE IN ITALIA

Dalla ricerca condotta dall’Autorità è emersa una situazione variegata, ovvero in Italia l’utilizzo e la consapevolezza digitale risultano fortemente influenzati dall’età. L’indagine è stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario a un campione rappresentativo della popolazione italiana formato da oltre 7 mila persone dai 6 anni in su.

I soggetti più fragili risultano essere ovviamente gli anziani, presentando i livelli più bassi di conoscenza e di consapevolezza digitale. In particolare, due italiani su tre non sono ancora del tutto consapevoli del condizionamento algoritmico, con percentuali che salgono al 48% degli adulti e al 65% degli anziani. 

Sul fronte dell’educazione familiare, otto genitori su dieci dichiarano di aver stabilito delle regole per l’utilizzo dello smartphone da parte dei figli, limitando le fasce orarie e bloccando alcuni contenuti. Tuttavia, gli strumenti come il parental control sono ancora poco utilizzati e la gestione della privacy viene spesso percepita come un optional.

Il 90% degli italiani accede quotidianamente a Internet, principalmente per cercare informazioni e tenersi aggiornati sugli ultimi avvenimenti. Di questi, il 48% trascorre online tra le 4 e le 8 ore al giorno.

Uno dei dati più preoccupanti riguarda l’esposizione ai contenuti dannosi. Infatti, un italiano su due ha dichiarato di essersi imbattuto almeno una volta in una forma d’odio, nel revenge porn o in qualche fake news. La criticità maggiore è la mancanza di azione: più della metà degli utenti non reagisce perché non sa a chi rivolgersi. Nonostante oltre il 50% ha dimostrato di essere preoccupato per ciò che circola in Rete, il 44% non ha mai pensato di chiedere aiuto o di adottare degli strumenti di protezione. 

Un dato positivo riguarda la reazione individuale, ovvero che più dell’80% degli individui afferma di compiere almeno un’azione di contrasto, ad esempio smettendo di seguire un canale o segnalando un contenuto. Tuttavia, pochissimi fanno la cosa più banale ma fondamentale, ovvero verificare la fonte delle informazioni.

Come ha sottolineato il Commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, l’Italia ha un urgente bisogno di rafforzare l’alfabetizzazione e l’educazione mediatica, che dovrebbero diventare una priorità delle politiche pubbliche strutturali. Sebbene la consapevolezza sia in crescita rispetto al passato, il ritmo resta ancora troppo lento considerando la  velocità con cui la tecnologia si evolve.

 

S.C.