Queste informazioni, generate attraverso l’Intelligenza Artificiale, offrono significative opportunità per l’innovazione scientifica. In particolare, supportano la ricerca, consentono la costruzione di modelli predittivi e favoriscono lo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative, specialmente nel trattamento delle malattie rare.
Tuttavia, l’utilizzo dei dati sintetici non è privo di criticità. Uno dei principali rischi riguarda l’addestramento dei modelli generativi su dataset incompleti o distorti, con la conseguente possibilità di amplificare dei bias preesistenti e compromettere l’affidabilità dei risultati.
In questo contesto, diventa fondamentale riuscire a trovare un equilibrio tra l’accesso ai dati clinici dei pazienti e la tutela della loro privacy. Se da un lato i dati sintetici rappresentano una risorsa tecnologica avanzata, dall’altro la loro natura richiede che vengano rispettati alcuni vincoli normativi.
Perciò, l’uso dei dati sintetici nel settore della sanità rappresenta un valido alleato, in grado di unire l’innovazione scientifica con quella tecnologica. Tuttavia, per essere tale, tutto ciò deve avvenire nel rispetto della privacy dei pazienti.
S.C.
