La specie umana sta conoscendo una sua nuova forma espressiva, quella digitale. Tuttavia, in un passato ormai lontano, sembrava impossibile pensare di relazionarsi con forme di vita che non fossero di origine biologica. Ma quale sembra essere il vero rischio? La grande preoccupazione è quella di trovarsi a fare i conti con tre specie differenti: quella umana, quella digitale e quella ibrida. Il tutto è imputabile all’impatto rivoluzionario e alle capacità trasformative dell’Intelligenza Artificiale.
Occorre partire dalle origini, dalla specie più antica e affermata: l’uomo. Ciò che contraddistingue l’essere umano da qualsiasi altra forma di vita è, senza dubbio, il possesso di capacità uniche: bisogna citare quelle linguistiche, dei processi di riflessione e di introspezione. Tuttavia, l’uomo, creatura strutturalmente limitata, si trova ad affrontare la finitezza di ciò che lo circonda. Ed è proprio davanti a tale consapevolezza che l’essere umano tenta di elevarsi al di sopra di ciò che, per natura, finisce: proprio in questo passaggio, si inseriscono bene le scoperte tecnologiche.
Quindi, la tecnologia sembra permettere all’uomo di evadere dai suoi limiti strutturali, elevandosi al di sopra di questi. Ma a quale prezzo? Senza dubbio, la somma da pagare è alta: non solo si rischia di andare incontro a spaventosi livelli di superficialità, ma anche di mettere in discussione la funzione stessa dell’umanità nel mondo che la circonda.
La domanda che rimane è una: cosa resta all’uomo? Seppur non sia possibile rispondere con fermezza, l’affermarsi della specie digitale sembra confermare l’ondata di preoccupazioni. Infatti, si tratta di vere e proprie apparecchiature dotate di livelli più o meno alti di autonomia cognitiva. Si fa riferimento a una nuova forma di vita, quella tecnologica, che in futuro sarà probabilmente in grado di agire da sola e sostituire l’umano. Allora, il punto nevralgico della questione è che i sistemi creati dall’uomo sono, e sempre di più saranno, contro l’uomo stesso: si tratta di veri e propri compagni, potenzialmente nemici, dell’esperienza umana. In questa direzione, si inserisce il caso Salesforce: il CEO ha ordinato una drastica riduzione del personale dedicato all’assistenza clienti, sostituendolo con il sistema Agentforce basato sull’AI.
Ma qual è il terzo attore in scena? È la specie ibrida, un binomio che unisce umano e digitale. L’esistenza di questa nuova specie introduce il concetto di coevoluzione. L’obiettivo deve essere di far sì che l’uomo possa conservare le proprie origini, biologiche e culturali, tramite una governance equilibrata, un quadro etico condiviso e una consapevolezza solida.
L.V.
Diritto dell’informazione
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