Sembrerà strano ma sempre più spesso anche gli studi legali si avvalgono degli strumenti del marketing per identificare nuovi clienti ed aumentare i profitti. Sempre più studi professionali scelgono infatti di comunicare la loro attività, grazie anche alle opportunità offerte dai social. La pubblicità però deve tenere conto di quelli che sono i vincoli imposti dal codice deontologico della categoria.
Bisogna quindi comprendere che importanza ha il marketing per uno studio legale e cosa rappresenta: si tratta di una strategia integrata che pianifica e mette in campo alcune attività finalizzate all’aumento della visibilità mirata dello studio, all’acquisizione di nuovi potenziali clienti ed al conseguente miglioramento del business sfruttando tutti i canali a disposizione, in particolare quelli ritenuti più in linea con le esigenze specifiche dello studio legale.
Il primo passo da compiere da parte di uno studio legale interessato ad una strategia di marketing efficace è rivolgersi a dei veri professionisti del settore, che siano in grado di utilizzare tutti gli strumenti di marketing online ed – allo stesso tempo – di comprendere le reali esigenze e gli obiettivi dell’avvocato.
Il passo successivo è individuare con chiarezza quali sono i plus e le caratteristiche specifiche dello studio legale, quali sono le sue specializzazioni, ma anche gli obiettivi desiderati, i clienti target da raggiungere la situazione generale del mercato di riferimento in cui ci si muove e anche quali sono i diretti concorrenti.
Oggi giorno, grazie all’articolo 17 del codice deontologico forense, è possibile finalmente pianificare e mettere in atto un’attività di comunicazione promozionale dei propri servizi. Ad aprire la strada del marketing online per gli studi legali sono stati sicuramente i grandi circuiti internazionali e le grandi realtà italiane di avvocati associati, che nel tempo – e in particolare nel corso degli ultimi dieci anni – hanno deciso di rivolgersi ad agenzie di marketing online specializzate proprio nel settore forense o di inserire nel loro staff nuove figure professionali che si occupano proprio di marketing digitale.
E’ molto importante valutare, però, ciò che si pubblicizza e come lo si fa: anche in questo caso la deontologia entra in gioco. E’ necessario infatti garantire in qualunque caso la riservatezza dei dati dei clienti o informazioni riferite a sentenze storiche e delicate. Ci sono infatti una serie di vincoli stretti entro i quali i professionisti devono stare nella pubblicizzazione dei loro contenuti, per bilanciare sempre in maniera corretta la deontologia e la normativa con l’interesse a pubblicizzarsi, spesso anche sui social.
C’è infatti l’impossibilità, ad esempio, di inserire riferimenti pubblicitari sul sito dello studio e, sul versante opposto, la necessità impellente di tenere costantemente aggiornata la pagina Linkedin dello studio. Inoltre, è fondamentale ricordare che c’è il divieto di esprimere pareri denigratori riguardo i colleghi, e l’obbligo di stare molto attenti ai commenti effettuati sulle piattaforme di condivisione.
Vinicio Nardo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, ha recentemente affermato: <Il codice deontologico deve essere applicato nella sostanza e deve risultare possibile promuoversi online con correttezza. Come tutte le norme e convenzioni, anche il codice si sta pian piano adeguando ai cambiamenti della società, per esempio la norma sulla pubblicità ha subito diverse variazioni, recependo diverse situazioni come la presenza sui social>.
La speranza è che presto o tardi si riesca a trovare un soddisfacente equilibrio nell’utilizzo di queste piattaforme, così da concedere agli appartenenti ad ogni settore professionale di potersi pubblicizzare senza incorrere in violazioni della normativa e senza ledere alcun diritto.