LEGGE ANTIPIRATERIA, BLOCCO STREAMING SENZA AGCOM

La legge antipirateria (n.93 del 14 luglio 2023), in vigore dall’8 agosto, si caratterizza per il riconoscimento di poteri speciali all’Agcom (Autorità garante per le comunicazioni), la quale potrà ordinare l’oscuramento del sito pirata entro trenta minuti dalla segnalazione dell’illecito, anche attraverso provvedimenti cautelari ed urgenti.

La necessità di questi poteri speciali nasce dall’esigenza di avere un intervento tempestivo, soprattutto in relazione allo sport live. Infatti, in passato, la maggiore difficoltà riscontrata contro la pirateria online di eventi sportivi era proprio la lentezza di intervento.

In merito alla legge antipirateria, quest’ultima prevede che, in seguito alla segnalazione del detentore dei diritti d’autore, AGCOM può ordinare agli ISP (Tim o WindTre) il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e dell’instradamento del traffico di rete verso gli indiritti IP univocamente destinati ad attività illecite.

Per bloccare l’accesso ai contenuti pirata entro 30 minuti dalla comunicazione verrà utilizzata la piattaforma anti-pezzotto e IPTV – concepita da Lega Serie A e AGCOM, attiva da novembre. Piattaforma che permetterà le cosiddette ingiunzioni automatiche. In pratica, i broadcaster comunicano ad AGCOM gli indirizzi IP e AGCOM ordina agli ISP di bloccarli con la suddetta piattaforma.

Se gli ISP non bloccheranno lo streaming illegale entro 30 minuti dalla comunicazione potrebbero ricevere una sanzione di 10mila euro per ogni singola violazione.

L’AGCOM con questi strumenti inediti potrà richiedere alle società di telecomunicazioni di oscurare in massimo 30 minuti i siti già segnalati per la diffusione illecita di contenuti in streaming. Inizialmente il tutto procederà in via sperimentale, ma la speranza resta quella di ottenere un sistema rodato e funzionante già nei primi mesi del 2024.

In relazione alla legge è degli ultimi giorni la proposta del Governo di modificare la suddetta legge eliminando la mediazione dell’AGCOM: in pratica la richiesta di bloccare lo streaming illecito verrà inviata direttamente dei broadcaster (DAZN e Sky nel caso delle partite della Serie A).

Intanto, le piattaforme di streaming stanno suggerendo agli spettatori di usare VPN per sfruttare i servizi illegali, segno che il pubblico e i fornitori di servizi illeciti non intendono arrendersi.

 

C.L.