L’INTELLIGENCE ITALIANA COMPIE 100 ANNI

Nel 2025 l’intelligence italiana ha celebrato il suo centenario, ricordando la nascita del Servizio Informazioni Militare (SIM) istituito nel 1925 per unificare le attività informative di Esercito, Marina e Aeronautica. Da allora il sistema di sicurezza nazionale ha conosciuto una profonda evoluzione: dal Servizio Informazioni Forze Armate (SIFAR) del 1949 al Servizio Informazioni Difesa (SID) del 1966, fino al Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare (SISMI) e al Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica (SISDE) nel 1977. L’attuale assetto risale alla legge n. 124 del 2007, che ha istituito il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), con il compito di coordinare le due agenzie operative, l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) per l’estero e l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (AISI) per l’interno.

Le celebrazioni per i cento anni hanno posto l’accento sulla crescente apertura dei servizi segreti verso la società civile e il mondo accademico. Secondo il professor Mario Caligiuri, le radici dell’intelligence italiana risalirebbero persino all’Ottocento, ma il 1925 resta la data ufficiale di riferimento. Oggi i servizi non sono più percepiti come una parte oscura dello Stato, bensì come strumenti a tutela della democrazia e della sicurezza collettiva.

La legge del 2007 ha rappresentato una svolta: per la prima volta il Presidente del Consiglio è posto al vertice del sistema e coordina le politiche di informazione per la sicurezza. Successive modifiche legislative nel 2012 e nel 2020 hanno rafforzato la protezione delle infrastrutture critiche e introdotto norme straordinarie durante l’emergenza pandemica. Nel 2024 si è acceso un dibattito in seguito a una nuova proposta di legge che prevedeva l’accesso diretto ai dati riservati da parte dell’intelligence e nuove restrizioni sulle manifestazioni pubbliche.

Con l’emergere del cyberspazio come “quinto dominio” della sicurezza, il DIS ha assunto un ruolo centrale nella difesa cibernetica, integrando anche lo Csirt nazionale. Oggi il lavoro dell’intelligence si fonda sul “ciclo dell’intelligence”, pianificazione, raccolta, analisi e comunicazione, e sulle diverse discipline operative (Humint, Sigint, Geoint, Masint, Osint). A un secolo dalla nascita, l’intelligence italiana è un sistema moderno, chiamato a coniugare efficienza, innovazione e tutela dei valori democratici.

 

S.B.


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