“L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON ALTERI L’ESSENZA DEL GIORNALISMO”

Abbiamo deciso di promuovere un confronto tra tutti i Presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti attraverso interviste su alcuni temi centrali per il futuro del mondo dell’informazione e della professione giornalistica.

Oggi pubblichiamo l’intervista del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Roberto Gueli

L’Intelligenza Artificiale sta alterando la natura stessa del giornalismo, così come di altre componenti della vita umana. Ne sta influenzando la produzione di contenuti perché, in talune situazioni, c’è una ricerca – a mio parere esasperata – da parte di alcuni colleghi e di alcune testate di “inseguire”, utilizzo volutamente il termine tra virgolette, algoritmi e Intelligenza Artificiale. Naturalmente è una sfida impari, ma a mio avviso oltretutto illogica perché si muove su binari diversi. Nonostante le sue imperfezioni l’uomo non è sostituibile, a mio avviso, e quindi non lo è neanche nel giornalismo.

Vedo più svantaggi. L’Intelligenza Artificiale ha dei limiti, ce ne renderemo ben presto conto. Sembra perfettibile, ma non è perfetta. Quindi può accadere di commissionare all’Intelligenza Artificiale un servizio su Reggina-Catanzaro e trovarsi un articolo con notizie del 2014.

Come tutti gli strumenti tecnologici, si creerà inevitabilmente una sintesi. Ma i lavori di prossimità, e il giornalista è uno di questi, non possono prescindere dall’uomo.

Determinante, per le ragioni di cui sopra. L’originalità e l’analisi critica sono prerogative di una mente umana, di una coscienza, non di una macchina. È la seconda che può essere utilizzata dall’uomo, non il contrario.