LO STUDIO DI ANTHROPIC SU CLAUDE CERCA DI CAPIRE L’IMPATTO DELL’AI SUL MONDO DEL LAVORO

Anthropic ha condotto uno studio su circa quattro milioni di conversazioni che sono avvenute sulla sua AI. Il modo in cui è stato utilizzato Claude è stato mappato attraverso l’uso del database O*NET del Dipartimento del Lavoro statunitense. 

Coloro che utilizzano di più l’AI sia per lavoro che per altre finalità sono i programmatori. L’utilizzo dell’AI per lo sviluppo e il controllo dei codici dei software che si sta programmando rappresenta il 37% dei dati analizzati. Grazie a questi dati si può affermare che la scrittura dei software, il debugging e la programmazione di sistemi informatici sono tra i principali motivi di utilizzo dell’AI. 

Osservando la classifica si può notare che il 10% degli utenti utilizza l’AI per la scrittura creativa. Nei settori in cui vi è la necessità di lavorare e applicarsi sulla realtà, come la sanità o l’edilizia, l’utilizzo dell’AI da parte dei lavoratori è inferiore al 5%.  

Lo studio fa notare che un terzo delle persone che utilizza l’AI sul luogo di lavoro se ne serve per automatizzare un’attività su quattro. Anthropic difatti afferma che l’AI non sta sostituendo i lavoratori ma sta invece cambiando il modo in cui svolgono il lavoro. 

Si può vedere dai dati del report che il 57% delle interazioni con Claude hanno come fine ultimo quello di incrementare le conoscenze e le analisi delle capacità umane. Gli utenti utilizzano l’AI per apprendere nuove nozioni, aiutarsi nell’analisi dei dati ricevuti o per migliorare qualcosa già svolto dall’utente. L’azienda è arrivata ad affermare che Claude viene più utilizzato come aiuto, compagno del lavoratore che come sostituto completo. 

S.P.  


Diritto dell’informazione

“Diritto dell’informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza.”

Continua a seguirci!

▶️ https://dirittodellinformazione.it/chi-siamo/