MANOSCRITTI ARABI DIGITALIZZATI GRAZIE ALL’IA: IL PROGETTO DELLA BIBLIOTECA AMBROSIANA

Handwriting on paper, pen and ink used generated by artificial intelligence

Uno dei maggiori benefici portati dall’IA all’interno del campo letterario è, senza dubbio, quello della possibilità di rendere consultabili testi incredibilmente antichi senza il rischio di danneggiarli eccessivamente. È il caso della Veneranda biblioteca Ambrosiana di Milano, impegnata negli ultimi anni in un progetto di digitalizzazione del proprio repertorio.

L’ultima iniziativa riguarda alcuni manoscritti arabi, la cui pubblicazione è avvenuta grazie ad un bando di Regione Lombardia. Il progetto, denominato “ Arabic manuscripts in the Veneranda biblioteca Ambrosiana – The digital collection”, conta al momento ben 250 testi in arabo digitali, dei quasi 2000 posseduti dalla biblioteca. Tutto ciò è stato reso possibile con il modello di IA Nainuwa.

Per cercare di mantenere intatto il proprio patrimonio letterario, è fondamentale riuscire a digitalizzare quanti più testi possibili, i quali, nel corso del tempo, potrebbero danneggiarsi eccessivamente a causa del continuo maneggiamento. Nel caso dei manoscritti arabi, quella dell’Ambrosiana rappresenta la collezione più vasta dopo quella della biblioteca Vaticana ed è dunque fondamentale riuscire a preservare il più possibile una così ricca raccolta.

La possibilità di avere a disposizione testi simili senza il rischio di comprometterli manualmente favorisce anche il lavoro dei ricercatori e degli studiosi, a dimostrazione di come l’IA possa fornire un grandissimo aiuto agli esperti nel proprio lavoro, favorendone l’operato e al contempo proteggendo dei documenti unici nel loro genere.

S.C.


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