META ANNUNCIA TEST SULL’AI PER LA PUBBLICITÀ

Meta si unisce alla corsa ai prodotti di intelligenza artificiale generativa, dichiarando l’inizio di test su strumenti pubblicitari alimentati dall’intelligenza artificiale in grado di creare contenuti come sfondi di immagini e variazioni di testo scritto. Nel caso della pubblicità, il messaggio potrebbe cambiare leggermente per essere mirato a una determinata area geografica o a un determinato gruppo di utenti.

Un gruppo selezionato di inserzionisti sarà invitato a sperimentare gli strumenti. I dirigenti non hanno però specificato quali e quanti inserzionisti avranno accesso allo spazio inizialmente, dicendo solo che è un piccolo gruppo. Meta ha però pianificato di concedere l’accesso a più inserzionisti a luglio e di integrare alcune delle funzionalità in prodotti pubblicitari generici nel corso dell’anno.

Il Chief Technology Officer dell’azienda, Andrew Bosworth, ha dichiarato che i clienti potranno “chiedere all’IA: Crea immagini per la mia azienda che funzionino per diversi tipi di pubblico. E questo può far risparmiare molto tempo e denaro “. Non è chiaro, tuttavia, come questi progetti si inseriranno nell’infrastruttura pubblicitaria esistente di Meta.

La corsa all’AI fa sì che tutti si affannino a tenere il passo, mettendo potenzialmente a rischio clienti e consumatori. Meta ha già vissuto in passato problemi di fiducia con Cambridge Analytica. Le questioni legali legate all’AI sono ancora in attesa di definizione e i brand che utilizzeranno gli strumenti di Meta potrebbero essere esposti a controversie legali. Inoltre “gli inserzionisti farebbero bene a ricordare che Meta ha una storia di gonfiamento delle metriche a proprio vantaggio “, ha sottolineato un analista di eMarketer, Max Willens quindi “è opportuno che gli inserzionisti e le agenzie affrontino questa questione con estrema cautela”.

L’annuncio di Meta è arrivato in risposta al suo principale rivale in materia di annunci digitali, Google, il quale ha dichiarato che inizierà a offrire integrazioni della tecnologia nei suoi prodotti di ricerca, e-mail e foto.

Le agenzie pubblicitarie saranno tra le prime a subire l’impatto degli strumenti nativi di AI generativa. Siamo all’inizio di una trasformazione di ruoli che comporterà cambiamenti nelle responsabilità e nei compiti delle agenzie. Per rimanere rilevanti, le queste dovrebbero diventare esperte nell’utilizzo in prima persona degli strumenti di intelligenza artificiale e di analisi, concentrarsi sulla creazione di contenuti nuovi e autentici laddove l’intelligenza artificiale non è in grado di farlo e posizionarsi per gestire campagne di marketing integrate tra le varie piattaforme.

(C.D.G.)