META E TIKTOK ACCUSATE DI VIOLAZIONE DEL DSA DALL’UE

Per i grandi colossi Meta e TikTok sembra non esserci mai tregua, infatti nelle scorse settimane sono stati accusati dall’UE di aver commesso violazioni della normativa europea del Digital Services Act, che modernizza le regolamentazioni sui servizi digitali per costruire un ambiente digitale sicuro, trasparente ed equo.

Le accuse rivolte a Meta riguardano la mancanza di strumenti per la segnalazioni di contenuti illegali che ha reso l’utente passivo di una decisione automatizzata, l’inefficienza dei sistemi di ricorso degli utenti contro le decisioni di moderazione, che incrementa il potere degli algoritmi e la limitazione nell’accesso dei ricercatori ai dati pubblici a scapito della trasparenza.

Le contestazioni fatte a TikTok si focalizzano sull’insufficienza delle misure di accesso alla ricerca sottoposte a criteri opachi, che provocano una squilibrio tra chi produce i dati e chi li analizza, e sull’ambiguità tra trasparenza e protezione dei dati personali, che lede il principio dell’accountability.

Violare il DSA significa violare un meccanismo che garantisce un equilibrio tra potere privato delle piattaforme e  legittimità pubblica. Rispettare gli obblighi di accessibilità, trasparenza e  motivazione è vincolante per le piattaforme del calibro di Meta e TikTok, in quanto assolvono ad una funzione pubblica. Di conseguenza, l’importanza di questa indagine risiede nella responsabilità amministrativa che questa assume, mettendo al centro trasparenza, proporzionalità e conoscenza verificabile.

Traslando l’importanza del DSA nella prospettiva geopolitica emerge come questa normativa costituisce una forma di sovranità relazionale e di interdipendenza tra UE e le piattaforme: mentre l’una dispone delle normative e necessità di una collaborazione tecnica con le infrastrutture; queste ultime hanno bisogno di essere legittimate per poter operare nel mercato.

Tuttavia, quanto detto in precedenza non trova pieno riscontro nel resto del mondo, in particolare negli Stati Uniti, in cui vige l’idea della supremazia del capitale e delle big tech come espressione del potere economico e geopolitico. L’Europa è capace di orientare i comportamenti dei grandi soggetti privati come autorità normativa riconosciuta, avvalendosi dei principi base della libertà digitale (la trasparenza, responsabilità e la legalità).

 

C.Z.


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