MuST23 – MUSEO MULTIMEDIALE

Un museo unico, interattivo e multimediale, è il MuST23 – Museo Stazione 23 maggio promosso dall’associazione Capaci No Mafia ETS e dalla cooperativa sociale Addiopizzo Travel: spazio di fruizione culturale permanente, “memoria viva” della strage del 23 maggio 1992 che costò la vita al giudice Falcone, alla moglie e a tre agenti di scorta.

Sarà presentato alla stampa oggi, 22 maggio, nella sala comunale “Macine” di Palazzo Conti Pilo, in piazza Matrice, prima del sopralluogo nell’ex stazione di Capaci, dove verrà realizzato il museo. Partner del progetto, Rai, Google Italia, Legacoop, Invitalia, FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, cooperativa Mediterranei, Comune di Capaci.

L’obiettivo per Dario Riccobono, responsabile del progetto, “è informare, educare ma anche emozionare. Scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di adesso era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie”.

L’uso delle nuove tecnologie – realtà virtuale, NFT, biometria – si combina con le suggestioni del luogo per offrire un’esperienza multisensoriale: la bellezza ruvida del paesaggio, le testimonianze multimediali, i suoni e i colori integrati dalla sapiente direzione artistica di Davì Lamastra saranno il cuore del MuST23 che si arricchisce di nuova energia creativa ad ogni visita.

L’area dell’ex stazione ferroviaria, l’ex scalo merci, la collina a pochi passi dal luogo della strage, viene destrutturata nella sua funzione nativa, per rinascere come spazio di confronto per una umanità che lotta per una positiva rinascita che dialogherà tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive: una performance collettiva, che sulla memoria costruisce coscienza civica e cultura. Progettazione e recupero dell’area e delle strutture affidati all’arch. Luisa Maria Galetto.

Così Daví Lamastra: “MuST23 è concepito come la partitura di un’opera il cui tema principale è una topografia sonicovisiva che traccia il luogo e le condizioni relative a ciascun elemento compositivo: è parte di un disegno cromatico e verbale, che moltiplica e amplifica le possibilità di ogni azione e interazione col lavoro. Tra questi segni, i colori, le immagini, i suoni, le azioni e le informazioni biografiche c’è uno scambio diretto in cui passato, presente e futuro s’intercettano in un nesso di speranza che sembra poter trascendere la dura legge di ogni umano destino”.

E Capaci, località della strage, diventa attraverso gli occhi dei visitatori del MuST23, la visione del mondo migliore che siamo Capaci di realizzare.