Nella Riviera Romagnola “Safe is better”

Paola Batani, titolare del gruppo Batani Select Hotels, è pronta a riaccogliere i suoi ospiti in sicurezza con servizi sempre al top ma chiede al Governo regole chiare e certezze sulle responsabilità. Dal 29 maggio riapriranno il Grand Hotel Rimini, il Ristorante La Dolce Vita e la spiaggia. Fanno parte del gruppo BSH, nota catena alberghiera romagnola, 11 hotel, quattro e cinque stelle, per un totale di circa 1000 stanze. Oltre al Grand Hotel di Rimini – cinque stelle lusso da sempre modello di ricettività internazionale di grande ispirazione e bellezza – fanno parte del Gruppo il Grand Hotel Da Vinci, 5 stelle situato a due passi dal canale leonardesco, a Cesenatico, sulla riviera Adriatica, e il Palace Hotel, cinque stelle di Milano Marittima.

BSH ha messo a punto un protocollo di sicurezza e sanificazione chiamato “Safe is Better”: si tratta di un Sistema di Qualità rigoroso che delinea regole e metodi di lavoro in grado di garantire il massimo livello di igiene. Gli hotel sono pronti a riaprire in quanto hanno semplicemente potenziato, in base alle linee guida ricevute dalle istituzioni, quelle misure severe e rigorose applicate da sempre e che rendono questa catena di alberghi un’eccellenza nel panorama turistico italiano e internazionale. Il rigido protocollo di pulizia e igienizzazione adottato sarà integrato e reso ancora più trasparente, oltre che comunicato con cura ai clienti, per farli sentire più sicuri. La riapertura deve avere regole chiare per mettere in condizione tutti i collaboratori di lavorare in sicurezza e i clienti di essere tranquilli.

“Siamo come tutti preoccupati – sottolinea Paola Batani – e consapevoli dalla gravità del momento, non abbiamo mai smesso di lavorare e di progettare il futuro delle nostre imprese. Al Governo chiediamo tutela legale. Il tema della responsabilità civile e penale in caso di contagio all’interno di una struttura alberghiera va affrontato con chiarezza. Dobbiamo avere garanzie da parte del governo che, nel caso vengano ottemperate tutte le misure che saranno previste, non ci saranno pendenze legali sulle strutture. Da imprenditrice mi aspetto che lo Stato sia al nostro fianco per incentivarci ad aprire. Ma le regole servono subito. La riorganizzazione richiede tempo e investimenti”. Per questo servono al più presto indicazioni precise sulla sanificazione.

Ma come sarà la riapertura? Sicuramente gli italiani hanno voglia di vacanza e di stare bene, e quest’anno il turismo sarà di prossimità. Fra gli hotel del gruppo BSH c’è il Grand Hotel di Rimini, simbolo della Dolce Vita e luogo dell’immaginario felliniano per eccellenza, monumento nazionale dal 1994, che ha ampi spazi, sia all’interno che all’esterno che da sempre permettono grande libertà di movimento. La riapertura è certa.

Dalla riviera romagnola mancherà la clientela internazionale. Le realtà a quattro e cinque stelle, pur correndo rischi maggiori dal punto di vista economico, sono avvantaggiate dall’avere spazi più grandi. D’altra parte, le strutture più piccole, a gestione familiare, corrono il rischio opposto, ovvero quello di non avere abbastanza spazio per ospitare un numero di clienti sufficiente per coprire i costi di gestione. Insomma, i problemi non mancano e il Governo dovrebbe incentivare chi, in questo periodo così incerto, decide di far partire l’economia e aprire le proprie strutture. Il rischio dipende anche dal fatto che gli italiani storicamente non pianificano con largo anticipo le vacanze in Italia, ma chiamano e dicono quasi all’ultimo che stano arrivando. Certo, con prenotazioni per tempo, sarebbe più facile avere il quadro, naturalmente se ci saranno i soldi e il tempo per fare le vacanze. Perché questi sono altri due temi non secondari. I soldi: molte famiglie italiane dovranno rinunciare alle vacanze. E il tempo, molti dovranno lavorare, per recuperare il tempo perso. Anche in questo caso la Romagna ha spazi idonei per fare smart working. “Sono tante le incognite, ma un imprenditore deve saper guardare avanti, con fiducia, anche nei momenti più bui” ha concluso Paola Batani.