NIENTE COPYRIGHT PER I VOLTI DEGLI ATTORI

Secondo Knightley “al momento per le attrici la preoccupazione riguarda la propria voce, e stanno cercando di proteggere l’industria del doppiaggio. Spero che i governi si muovano e regolamentino questo problema, se no immagino che il mio prossimo passo sarà quello di proteggere il mio volto”.

Proprio da questo tema è nato lo sciopero dei lavoratori del cinema di Hollywood, che va avanti da ormai ben 137 giorni. Le nuove tecnologie, infatti, vengono viste come minacce per i posti di lavoro grazie alla loro capacità di redigere sceneggiature, sostituire i volti delle comparse con quelli di attori famosi e addirittura far continuare a recitare un attore che in realtà è deceduto. L’esempio più citato a questo proposito è quello dell’attore Bruce Willis che, sebbene sia affetto da demenza e quindi abbia abbandonato le scene, è recentemente comparso all’interno di uno spot pubblicitario.

L’amministratore delegato di Sony Pictures Entertainment, Tony Vinciquerra, ha dichiarato che «gli scrittori hanno molta paura che li metteremo tutti fuori dal mercato. Ma l’Intelligenza Artificiale è uno strumento incredibile per loro. Ogni scrittore con cui parliamo ammette di usarla per accelerare il processo e renderlo migliore». Per quanto riguarda i timori degli attori, invece, ha sottolineato come non sia possibile «prendere l’immagine di qualcuno senza il suo permesso. E tutti nel settore della produzione ne sono pienamente consapevoli e aderiranno a questo impegno».

I timori dell’attrice Keira Knightley non sono quindi infondati, ma per il momento si scontrano con le attuali leggi sul copyright. Queste, infatti, sebbene varino da paese a paese, tutelano soltanto le creazioni della mente umana. Il diritto d’autore quindi si applica soltanto alle opere create dall’uomo attraverso uno sforzo deliberato, dove entrano in gioco il processo decisionale e la creatività.

Inoltre, al giorno d’oggi, la violazione del copyright sui tratti del viso di un individuo sarebbe quasi impossibile da evitare. Basti pensare al fatto che una norma non rigorosa al riguardo potrebbe portare a citare in giudizio chiunque catturi il volto di un passante con il proprio smartphone.

L’Intelligenza Artificiale, quindi, solleva non pochi dilemmi e ci spinge ad interrogarci sulla necessità di redigere nuove leggi.

 

M.M.