La diffusione dello smart working durante la pandemia è riuscita a sconvolgere positivamente il panorama lavorativo italiano: il 77% delle aziende ha adottato questa pratica, mentre il 46% è aperto verso progetti di lavoro da remoto dai 2 ai 5 giorni alla settimana.
Dopo due anni consecutivi di lavoro agile, l’attenzione ha iniziato a spostarsi su un’altra opportunità lavorativa, ovvero il south working.
Secondo una ricerca condotta da Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà (FPS) intitolata “South working per lo sviluppo responsabile e sostenibile de Paese”, le aziende italiane stanno osservando sempre con maggiore interesse “hub di lavoro” collocate al Sud. Non solo, quindi lavoro agile e da remoto nel comfort di casa propria, ma veri e propri spazi di co-working e uffici dislocati in diverse zone strategiche del Sud Italia, lontani dalle grandi città del Centro-Nord.
Come sottolinea l’indagine di Randstad, il southworking può essere un rilancio per il Sud Italia, che negli ultimi anni andrà incontro a un calo della popolazione superiore alla tendenza nazionale: si stima che entro il 2030 gli abitanti tra 20-64 anni si ridurranno dell’11%, rispetto al -6,7% atteso a livello nazionale.
Un andamento che, secondo la ricerca, non è dovuto solo a fattori demografici, ma a flussi migratori interni strettamente connessi a una ricerca di lavoro qualificato. I ricercatori, infatti, hanno analizzato oltre 1 milione e 420mila offerte di lavoro pubblicate sui principali siti di ricerca online tra il 2019 e il 2021. Le offerte di lavoro al Sud sono state solo l’8% del totale, mentre il 78% dei posti di lavoro sono concentrati nel Nord e il 14% nel Centro. Ecco perché in questa direzione le opportunità offerte dallo smart working potrebbero essere di fondamentale importanza per il Sud Italia.
Ad esempio, nel 2021 Randstad ha avviato un hub di lavoro ad Aliano, un piccolo paese in provincia di Matera, che si occupa di payrolling e contabilità. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del Progetto Coesione, attraverso il quale Randstad intende supportare le aziende che vogliono creare hub di lavoro al di fuori dei centri più popolosi del Paese.
In coerenza con gli obiettivi del Pnrr, il fine è quello di contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi e delle aree interne del Centro-Sud Italia attraverso l’incentivazione dell’occupazione giovanile e femminile a livello locale, ma anche quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro all’interno dell’intero territorio nazionale.