PATENTINO DIGITALE E TUTELA DEI MINORI: AGCOM SPINGE SU EDUCAZIONE E VERIFICHE D’ETÀ

La Relazione annuale 2025 di Agcom mette al centro la protezione dei minori nell’ecosistema digitale, puntando su educazione, prevenzione e innovazione tecnologica.

Sul fronte educativo, l’Autorità ha certificato i percorsi formativi di cittadinanza digitale, il cosiddetto “Patentino digitale”, attivati da otto Co.re.com. regionali e dal Comitato della provincia di Trento. Migliaia di studenti delle scuole secondarie sono stati coinvolti in moduli didattici specifici, con l’obiettivo di sviluppare una consapevolezza critica nell’uso dei media e contrastare rischi come disinformazione, incitamento all’odio e cyberbullismo.

Sul piano tecnico, Agcom ha definito requisiti stringenti per i sistemi di verifica dell’età, introdotti dal cosiddetto decreto Caivano. Il modello prevede un “doppio anonimato”, in cui un soggetto terzo certificato garantisce il controllo dell’età senza trasferire dati sensibili alle piattaforme. In attesa dell’EUDI Wallet, previsto per il 2026, l’Autorità ha deciso di partecipare ai test europei per la creazione di un’applicazione che mira a uniformare le regole di age verification in tutta l’UE.

Una parte importante della Relazione è dedicata alla prevenzione delle dipendenze digitali. Agcom sottolinea la necessità di ridurre l’esposizione dei minori a funzioni che incentivano l’uso compulsivo dei social, come gli streak o le conferme di lettura. L’Autorità raccomanda inoltre che gli account dei minori siano impostati come privati per default e che vengano vietati download e screenshot dei contenuti pubblicati dai più giovani, per prevenire fenomeni come il sextortion e la condivisione illecita di immagini intime.

La Relazione evidenzia infine il lavoro del tavolo tecnico per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, che porterà alla definizione di un piano d’azione integrato e di un codice di co-regolamentazione per i social network. Un approccio che combina educazione e regole, perché la protezione dei più giovani, ricorda Agcom, non si ottiene solo filtrando i contenuti, ma formando cittadini digitali consapevoli, capaci di riconoscere i rischi e di muoversi online con senso critico.

A.C.

 


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