PUBBLICITÀ ONLINE, COME L’ADDIO AI COOKIE IMPATTA SULLE STRATEGIE DI MARKETING

Il prossimo anno Google abbandonerà il tracciamento via cookie di terze parti, eppure il 50% degli analisti di mercato di 11 Paesi – fra cui l’Italia – è ancora impreparato alla svolta. È quanto emerge dal sondaggio effettuato da YouGov per conto di Adform (società di tecnologia pubblicitaria sui media digitali specializzata in tecnologie di automazione del marketing). L’indagine si basa su di un campione di 3.332 manager con budget pubblicitario in portafoglio che acquistano in programmatic advertising.

Sebbene più della metà degli intervistati sia convinto che individuare lo strumento per sostituire i cookie di terze parti sia fondamentale per aggiudicarsi posizioni future di successo, un’analoga percentuale si dice scarsamente preparata all’era “cookieless”. Il 39% dei rispondenti ha già lanciato campagne digitali senza cookie in vista del loro abbandono nel 2024 e ha sperimentato un impatto negativo. 

Nella revisione delle proprie strategie di pubblicità digitale, la fine dei cookie non è l’unica sfida che i marketer dovranno fronteggiare. Ci sono anche l’equilibrio tra trasparenza e performance e l’elemento cruciale della sostenibilità. Infatti, il 64% del campione italiano afferma che trasparenza e performance siano equamente significative quando si parla di programmatic buying. 

«Le evidenze della ricerca Adform delineano una situazione critica – spiega Riccardo Brambilla, Country Manager di Adform per l’Italia – se, da una parte, emerge che i marketer sono chiaramente consapevoli della necessità di adottare delle soluzioni, dall’altra in molti non hanno ancora valutato l’impatto potenziale dell’abbandono dei cookie o, peggio ancora, non sanno da dove iniziare per riprendere il controllo sulle proprie campagne di marketing digitale. Non aiutano affatto i tanti ritardi, gli annunci e le proroghe. Se si agisce in fretta c’è ancora tempo per prepararsi. Per concentrarsi sulle soluzioni si deve puntare sulla trasparenza dei partner per collaborare e condividere le esperienze e le performance già disponibili».

F. S.