REVENGE PORN: IN ITALIA APRE IL PRIMO SPORTELLO DIGITALE GRATUITO

Il 4% della popolazione italiana, circa due milioni di persone, è stata vittima di revenge porn. Un dato allarmante che italia ha reso necessaria la creazione di uno sportello ad hoc, il cui obiettivo è quello di fornire sostegno gratuito a chi ha subito quello che è a tutti gli effetti un reato.

Per questo motivo due realtà virtuose come Permesso negato e Tconsulta hanno deciso di intervenire in maniera concreta, creando e offrendo il primo sportello di soccorso psicologico destinato (gratuitamente) a chi è vittima della divulgazione non consensuale di materiale intimo e pornografico.

Si tratta, nel primo caso, di un’associazione (la più grande in Europa), nata con l’obiettivo di contrastare la proliferazione di pornografia non consensuale, pratica più comunemente conosciuta come revenge porn, attraverso l’applicazione di tecnologie, strategie e politiche ad hoc, ma non solo. Permesso negato si occupa infatti, anche di intercettare, segnalare e cancellare tutte le altre manifestazioni di violenza e odio online, il cui numero si aggira intorno ai 3.500.000 contenuti nell’arco dell’anno solare.

La seconda, invece, è una startup fondata nel 2020 per offrire supporto psicologico alle aziende e favorire la creazione di un ambiente lavorativo improntato più sul benessere psichico che sulla performance.

Il nuovo servizio si chiama Primo soccorso psicologico e si articola in un incontro in un “luogo sicuro” online a cui si può accedere previa prenotazione, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nella helpline di Permesso negato. Il percorso gratuito a cui tutti avranno accesso comprende fino a tre consulenza virtuali, per venire incontro anche alle persone in località distanti da servizi di ascolto. Quando necessario, le vittime di revenge porn potranno anche fruire di un counseling aggiuntivo.

Dopo la sperimentazione effettuata dall’associazione negli ultimi anni, con il supporto alle sole donne in difficoltà in collaborazione con Mama Chat, le statistiche relative alle vittime hanno portato a comprendere la necessità di un supporto di Primo soccorso che sia rivolto alle vittime indipendentemente dal genere, gratuito ed erogato in modalità audio video con le più moderne tecnologie di interazione.