STOP A FACEBOOK NEWS

L’interrogativo sulla possibilità che Google e Facebook potessero compensare la crisi del mondo dell’informazione è rimasto irrisolto per lunghi anni, nonostante le due multinazionali siano state disposte in più occasioni ad occuparsi della questione tramite nuovi strumenti, dalla Google News Initiative al più recente Facebook News.

Pochi giorni fa tuttavia Facebook ha annunciato la chiusura definitiva della sezione Facebook News nel Regno Unito, in Germania e in Francia (dopo averla già chiusa l’anno scorso negli Stati Uniti). Anche se si potranno continuare a pubblicare link sul social network, a partire da dicembre non sarà più disponibile la sezione dedicata all’informazione, nata nel 2019 e che in Italia non è mai arrivata.

Contestualmente verranno rescissi i contratti siglati con varie testate giornalistiche, che permettevano loro di ricevere compensi economici in cambio dell’utilizzo dei loro contenuti all’interno di Facebook News.

La realtà della situazione è resa ancora più evidente dalla decisione di Facebook di bloccare i contenuti giornalistici in Canada, in risposta ad una nuova legge che impone alle società tech di pagare le testate per i loro articoli, o anche da un semplice dato: secondo Meta, la sezione News rappresentava meno del 3% di ciò che le persone vedevano nei feed di Facebook.

La decisione di Facebook ha dimostrato che la piattaforma non ha bisogno dell’informazione, e questo vale a maggior ragione se si considera che sono ormai tantissime le testate che producono contenuti di qualità pensati appositamente per Instagram o che addirittura vivono esclusivamente su questa piattaforma, sfruttando le potenzialità che i social offrono in termini di visibilità senza chiedere nulla in cambio.

Sono lontanissimi gli anni in cui il social aveva rappresentato una fonte di traffico fondamentale per le testate online, portando anche alla nascita di siti giornalistici che su ciò basavano la loro intera esistenza.

Da allora, Facebook non ha fatto che penalizzare i link che rimandavano alle testate online, rendendo la percentuale di traffico così bassa da essere considerata quasi irrilevante.

 

C.L.