#STOPDNA E CHI VUOLE “CHIUDERE” INTERNET 

Un attacco senza precedenti alla rete libera e pluralistica e un allarme secco: “Così si chiude Internet in Europa”. Con la consultazione pubblica sul Digital Networks Act (DNA) in corso fino all’11 luglio, l’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha deciso di rompere il silenzio. Lo fa con una campagna dal nome inequivocabile: #StopDNA. Un’iniziativa di mobilitazione che accusa il piano europeo di minare alle fondamenta l’Internet libera, aperta e concorrenziale costruita negli ultimi trent’anni.

Secondo AIIP, il DNA non rappresenta una semplice revisione del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, ma un vero “ripensamento della politica industriale” che consegnerebbe il controllo delle reti a pochi grandi operatori, escludendo gli attori più piccolo e radicati sul territorio.

Dietro parole come “semplificazione” o “efficienza”, l’associazione vede una strategia volta a creare un oligopolio europeo, in cui tre o quattro colossi, spesso legati a interessi extra-UE, dominerebbero l’accesso a dati, contenuti e infrastrutture digitali.

Le conseguenze? Meno scelta, prezzi più alti, qualità in calo, soprattutto per utenti e imprese locali. A rischio non sono solo gli ISP, ma anche produttori, installatori, tecnici di rete e centinaia di operatori dell’indotto: tutte componenti dell’ecosistema che garantisce oggi un equilibrio tra competitività, diffusione e innovazione.

Il punto più critico è la neutralità della rete: con il DNA, l’Internet europea potrebbe trasformarsi in una rete a due velocità, dove chi paga di più ha priorità. Una distorsione che, secondo AIIP, legittimerebbe pratiche come il fair share e aprirebbe la strada a un Internet frammentato, controllato e a pagamento.

Infine, la critica si estende alla perdita di potere delle autorità nazionali, che verrebbero svuotate a favore di una governance centralizzata a Bruxelles, incapace, secondo AIIP, di rispondere alle specificità locali.

Sul sito stopdna.eu, AIIP invita imprese, utenti e cittadini a mobilitarsi. L’appello è chiaro: fermare il DNA per difendere Internet, prima che sia troppo tardi.

A.C.


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