STAMPA 3D E TECNICA OLOGRAFICA PER INTERVENTI ODONTOIATRICI SEMPRE PIÙ PRECISI

La rappresentazione del reale a scopo di diagnosi e di trattamento medico è una delle più grandi sfide degli ultimi anni, ma l’abbinamento della tecnica olografica alla stampa 3D potrebbe essere la soluzione. Si tratta, dunque, di un traguardo ambizioso che è stato possibile raggiungere attraverso la recente collaborazione tra i professionisti dell’UPMC Salvator Mundi International Hospital di Roma e l’equipe del dottor Giuseppe Cicero, specialista odontoiatra paradontologo con alle spalle un’importante esperienza internazionale.

“Da oltre sette anni mi occupo di parodontologia e rigenerazione ossea del cavo orale. Il mio lavoro è ripristinare i corretti volumi ossei per consentire eventualmente l’impianto di innesti in titanio, soprattutto chi si ritrova in situazioni gravi”, sottolinea Cicero, specialista odontoiatra paradontologo, che lavora tra Italia e Stati Uniti.

La novità riguarda la possibilità di convertire tramite il software Verima di Witapp una comune Tac (tomografia assiale computerizzata) in un’immagine olografica e grazie all’estrapolazione dei dati, per ottenere un conversione in formato .stl per realizzare anche una stampa 3D che offre l’opportunità di un’analisi tattile, mentre l’olografia permette una rappresentazione reale dell’osso del paziente e la simulazione dell’intervento.

Giovan Battista Vizzini, il Direttore Medico dell’UPMC Salvator Mundi International Hospital, ha affermato: “L’innesto tra l’esperienza di UPMC e le ultime tecnologie innovative rappresenta una formula vincente per offrire cure precise, sicure e personalizzate. Nello specifico, l’utilizzo di stampa 3D e ologrammi, interviene su un aspetto fondamentale. La comunicazione con il paziente, una fase delicata in cui si mettono le basi per un rapporto di fiducia. Definire nuovi paradigmi, offrendo soluzioni efficienti e pratiche, resta per noi un obiettivo cruciale da onorare attraverso collaborazioni con eccellenze riconosciute in ogni ambito”.

Grazie alla fruizione olografica, tramite l’utilizzo di occhiali e di uno specifico telecomando, è possibile estrapolare dal modello tridimensionale diversi elementi: la parte ossea, i denti, i vasi sanguigni e i nervi. È come compiere un viaggio 3D nel corpo umano che permette riuscire a migliorare la diagnosi e a limitare gli errori clinici. In questo modo si crea una chirurgia su misura del paziente. Le immagini olografiche prodotte dal sistema consentono, per la prima volta nella storia della medicina, di mostrare ai pazienti ciò che avviene all’interno del proprio corpo, cosa conta di fare il chirurgo, cosa si può fare e cosa eventualmente sarebbe il caso di evitare e dunque, di scegliere quali saranno le corrette strategie da attuare. Conoscendo così quale sarà il risultato dopo l’intervento.

Questo approccio permette, dunque, di valutare la fattibilità degli interventi simulando il posizionamento di ogni componente, migliorando così la qualità delle diagnosi e la personalizzazione delle terapie.

L’analisi tattile dell’area dove si interverrà permetterà di creare trattamenti personalizzati direttamente sul modellino 3D.

Giovan Battista Vizzini spiega: “Il servizio è attivo presso il nostro ospedale di Roma, dove il sistema Verima (software di imagining sanitario, ndr) è utilizzato principalmente come supporto alla chirurgia ortopedica”.

L’impiego odontoiatrico è quindi una novità, ma ci sono già altre aree interessate. È, infatti, in corso una valutazione per un suo utilizzo come strumento-guida nelle procedure di neuroradiologia interventistica per il trattamento di patologie della colonna vertebrale.

Anche i chirurghi del centro Irccs-Ismett di Palermo stanno valutando l’utilizzo degli ologrammi in ambito di chirurgia toracica e di chirurgia epatobiliare.

L’obiettivo è quello di perfezionare l’approccio chirurgico soprattutto nel campo oncologico e renderlo il più possibile conservativo.

La ricerca di soluzioni all’avanguardia sempre più efficaci, in odontoiatria e parodontologia, è il focus della nuova collaborazione. È un approccio 4.0 per salvaguardare la salute dentale. Grazie ad esso si offre al paziente che necessita di un impianto, la possibilità di tornare a masticare e sorridere liberamente.