Tecnologia, democrazia e procedure di voto nel mondo post-Covid

Sociologi, psicologi, economisti si stanno interrogando su quali cambiamenti il Covid19 abbia indotto nel comportamento e nelle abitudini delle persone. E, soprattutto, quali di questi cambiamenti siano permanenti e possano sopravvivere alla auspicabile scomparsa del virus. Il distanziamento fisico nei rapporti interpersonali, ad esempio, svanirà del tutto una volta trovato il vaccino? Quanto si indebolirà la forza di attrazione delle grandi  metropoli? Come si modificherà il trasporto urbano? Le domande sono molte e le risposte hanno implicazioni profonde sull’organizzazione economica e sociale del mondo “dopo”.

Su alcuni di questi interrogativi esiste già una certa concordanza tra esperti e non. Ad esempio, lo smartworking. Nei settori dove è possibile applicare modalità di collaborazione e di lavoro a distanza la produttività non è affatto diminuita, anzi. E si è capito anche che molti “riti” della vita sociale moderna possono essere tranquillamente svolti in video-conferenza, con una efficacia e una efficienza di costo decisamente superiori alle tradizionali modalità fisiche. In questi mesi di distanziamento sociale riunioni, incontri, assemblee si sono svolti in tele-confernza, sia che i soggetti fossero semplici colleghi d’ufficio o schiere di diplomatici e leader politici impegnati in delicatissime trattative internazionali. Basti pensare alla imponente manovra di supporto fiscale varata dall’Europa. Oppure, rimanendo ad un livello di complessità inferiore ma di non minore importanza economica, al fatto che non è stata rimandata la stagione delle assemblee societarie. Che si tratti di colossi quotati in Borsa, di piccole Srl o di Associazioni, non ci risulta si siano registrati casi di sospensione o ritardo nell’approvazione dei bilanci a causa dell’impossibilità di svolgere le assemblee alla vecchia maniera.

La democrazia dei corpi economici e sociali intermedi non solo ha retto il colpo di maglio della pandemia, ma ha scoperto nuove forme e nuovi metodi per l’esercizio dei diritti di rappresentanza degli associati. In quest’ultimo ambito, sono stato coinvolto con la mia start-up, CreativitySafe, nell’organizzazione del voto per corrispondenza per la Associazione Industrie Beni di Consumo (IBC), una delle maggiori associazioni di categoria italiane. Il progetto è stato sfidante perchè abbiamo cercato di disegnare un processo che fosse il più possibile conforme alla tradizione italiana che, come è noto, è tra le più trasparenti e “garantiste” al mondo per quel che riguarda il rispetto dei diritti delle minoranze e del pubblico in generale. In collaborazione e con la supervisione, a garanzia della correttezza delle operazioni di voto e di scrutinio, dello Studio Israel Terrenghi, il nostro approccio non è stato quello di sacrificare il ruolo notarile e giuridico al nuovo mezzo tecnologico, ma quello di adattare la tecnologia alle procedure classiche.

Non abbiamo quindi optato per la scorciatoia del voto in delega, dove a nostro parere si sono registrati in questo periodo eccessi giustificabili solo in virtù delle urgenze poste dal contesto sanitario. Allo stesso tempo, abbiamo scartato la strada dell’e-voto, cioè del voto attraverso un sito web, perché, pur essendo la più semplice tecnologicamente parlando, non offre sufficienti garanzie di trasparenza, di sicurezza e, soprattutto, di revisionabilità nel tempo. Abbiamo pertanto deciso di imboccare la strada del voto per corrispondenza, più complessa ma anche molto più trasparente e tutelante nei confronti della democrazia interna di una società o di una associazione.

Per evitare di scaricare sui soci gli “oneri” della complessità digitale, abbiamo utilizzato, per ciascuna fase del processo di voto (definizione del corpo elettorale, identificazione del soggetto, espressione della volontà, scrutinio, verifica ex-post), tutti gli strumenti che il progesso informatico ha messo a disposizione nell’ambito della identificazione dei soggetti, della marcatura temporale, della computer vision e della archiviazione.

Quindi, niente “moduli” online per votare, ma utilizzo di schede di voto cartacee da inviare in formato pdf tramite PEC alla casella del Notaio per identificare il mittente e certificare il rispetto dei termini temporali. Visto che i numeri delle schede da scrutinare possono essere elevati nel caso di associazioni importanti come IBC (oltre 30.000 aziende associate) e quasi impossibili da gestire da operatori “umani” in un ambiente di collaborazione virtuale che sia al contempo sicuro e rispettoso della privacy, le schede sono state “lette” da algoritmi, opportunamente addestrati per individuare le “crocette” e segnalare ai supervisori umani eventuali errori o anomalie da controllare.

Da notare che i “tecnici” non hanno mai avuto accesso alla “cabina” e all’”urna” elettorale (una apposita casella PEC presidiata dal Notaio) e, quindi, non hanno potuto in alcun modo interferire con il processo di ricezione e archiviazione delle schede. Cosa che sarebbe stata impossibile da garantire seguendo la strada semplice della votazione via modulo web.

Terminato lo scrutinio, le schede di voto sono state archiviate anche presso lo Studio notarile, a disposizione di chiunque voglia in futuro prenderne visione. In termini di fiducia nelle procedure di voto, pensiamo di aver riprodotto un ambiente molto simile a quello “fisico” a cui gli elettori sono tradizionalmente abituati: gli “atti” sono schede fisiche e non voci di un oggetto totalmente digitale (e in quanto tale fragile e facilmente manipolabile) come il database sottostante al sito web. Per non parlare della trasparenza che solo la possibilità di un facile accesso agli atti, con la supervisione notarile, consente di instaurare.

Sempre per tutelare la semplicità e facilità di accesso, per gli associati più inclini alla innovazione tecnologica, abbiamo provveduto anche a depositare la copia digitale delle schede di voto, insieme a tutto il materiale elaborato per arrivare alla proclamazione dell’esito, sulla blockchain di Bitcoin servendoci della piattaforma web di CreativitySafe. Come noto, la blockchain assicura la immutabilità delle registrazioni e la loro indelebile marcatura temporale. In questo modo, la verifica futura potrà essere svolta non solo rivolgendosi fisicamente allo Studio Notarile, ma anche interrogando direttamente la blockchain ovunque ci si trovi nel mondo e a qualsiasi ora del giorno.