Turismo: gli altri Stati ripartono, noi siamo fermi

 

  1. È un anno ormai che il turismo vive una situazione di buio, solo per qualche mese l’estate scorsa ha visto qualche sprazzo di luce. Qual è la reale situazione attuale?

“La situazione è molto critica; abbiamo stimato che la Pasqua perduta a causa del Covid costerà alle strutture ricettive ufficiali 11,3 milioni di presenze, con una perdita di fatturato di 1,4 miliardi. Lo stop pasquale arriva dopo una partenza d’anno disastrosa. Per il turismo, il 2021 assomiglia sempre di più ad un nuovo 2020”.

 

  1. La chiusura delle regioni ha fatto saltare la stagione invernale, tantissimi albergatori e ristoratori hanno perso quasi il 100% del loro fatturato. Quali sono stati i danni maggiori?

“L’ultima proroga al divieto di spostamento tra regioni è la pietra tombale sulla stagione turistica invernale che, di fatto, non è mai partita; sono stati bruciati circa 4 miliardi di fatturato; i più colpiti sono stati gli impianti di risalita, gli alberghi, rifugi e le altre attività ricettive”.

 

  1. Ritiene che proseguendo con questo ritmo nelle vaccinazioni si riuscirà a ripartire per salvare la stagione estiva?

“Anche qui ci deve essere un cambio di passo, Inghilterra, Grecia, Turchia, Spagna, Israele siano esempi da cogliere! Dobbiamo fare di tutto per accelerare, le imprese e i professionisti del turismo non hanno più tempo a disposizione”.

 

  1. Per quanto riguarda invece l’aspetto internazionale, cosa ne pensa del Certificato Green? Lo ritiene una soluzione utile?

“Lo riteniamo più che utile, indispensabile; Assoturismo fa parte del Tourism Manifiesto, oltre 60 organizzazioni di viaggio e turismo; abbiamo espresso sostegno all’iniziativa della Commissione europea e abbiamo chiesto di garantire una rapida attuazione in tempo per l’estate 2021”.

 

  1. Secondo lei una volta superata questa situazione di forte dramma, i cittadini torneranno a viaggiare come prima o la paura perdurerà?

“I cittadini torneranno a viaggiare, ma almeno nei prossimi anni ci troveremo di fronte ad un “Fare turismo” differente; la sfida è farsi trovare pronti alle nuove esigenze del turista e a capire come sarà il turismo del prossimo futuro”.

 

  1. La pandemia ha profondamente cambiato le nostre abitudini: già la scorsa estate, infatti, non potendo andare all’estero, tutti gli italiani si sono concentrati sui nostri territori, facendo circolare l’economia nel paese. Ritiene che questo fenomeno possa amplificarsi?

“Si assolutamente, si spera possa essere anche lo stimo per incentivare il turismo interno, ritornare a visitare le nostre città d’arte, vuote da troppo tempo, ma anche per conoscere le destinazioni minori, special modo i nostri borghi. In una recente audizione fatta sul Recovery Plan, Assoturismo ha ribadito che però a tal scopo è necessario un piano straordinario per la mobilità turistica”.

 

  1. I ristori che sono stati appena promossi dal nuovo DL Sostegni sono risultati sufficienti? Cosa ne pensa delle risorse che il Governo ha messo a disposizione delle aziende che hanno avuto un drastico calo del fatturato?

“Ci aspettavamo molto di più. Il DL Sostegni approvato dal Governo non segna alcun cambio di passo rispetto al passato. Le risorse restano esigue e chiaramente insufficienti per dare respiro ad imprese ferme ormai da oltre un anno. Se gli interventi a favore delle imprese non saranno maggiormente adeguati, e ci auguriamo davvero che lo siano con il prossimo scostamento di bilancio, molti di noi non saranno presenti al momento della ripartenza”.

 

  1. Avete in mente delle iniziative particolari per promuovere un ritorno alla normalità?

“Stiamo lavorando su una campagna di sensibilizzazione sulla vaccinazione. L’auspicio è che ora si acceleri sulla campagna di vaccinazione e si faccia tutto quello che si può fare per salvare almeno la prossima stagione estiva”.