TUTELA DEI MINORI ONLINE: COME VIENE GESTITA NEL MONDO

In molti Paesi, esistono regole e leggi che stabiliscono l’età minima per l’uso dei social network. Questa è una misura precauzionale per proteggere i minori dai potenziali rischi legati alla privacy e alla sicurezza online. Tuttavia, c’è una notevole variazione tra i diversi Stati.

L’età minima per utilizzare i social network e per diventare “maggiorenni digitali”, ossia per poter dare il consenso al trattamento dei dati online, è un tema che varia notevolmente da Paese a Paese. Mentre alcuni Stati hanno imposto restrizioni stringenti, altri sono più flessibili, ma tutti cercano di trovare un equilibrio tra la protezione dei minori e la libertà digitale.

Le legislazioni di tutto il mondo devono affrontare tre questioni principali: l’età minima per l’uso dei servizi online, l’età per il consenso al trattamento dei dati e le modalità di verifica dell’età dichiarata.

In Europa, il regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679, noto come GDPR, stabilisce che l’età minima per prestare il consenso al trattamento dei dati è di 16 anni, ma gli Stati membri possono ridurla fino a 13 anni. In Italia, la maggiore età digitale è stata fissata a 14 anni, mentre in Germania e Francia i minori possono creare un account sui social network dai 14 ai 15 anni con il consenso dei genitori.

Negli Stati Uniti, la situazione varia da Stato a Stato. Ad esempio, in Florida è proibito ai minori di 14 anni avere un account sui social media, mentre in Texas è stata proposta una legge che richiede il consenso dei genitori per i minori di 18 anni.

In India, la legge sulla privacy n.373/2019 si concentra sul trattamento dei dati dei minori sotto i 18 anni e prevede verifiche dell’età e consensi dei genitori.

In Cina, la legge sulla protezione dei minori è molto severa, impone limiti di orario per l’uso di giochi online e richiede l’autenticazione delle informazioni sull’identità dei minori.

 

C.T.