La sua ampia libertà di movimento, infatti, gli permetterebbe di effettuare l’assemblaggio di un gigantesco telescopio da 25 metri di diametro direttamente dallo spazio, come dimostrato nella simulazione effettuata dai ricercatori della britannica Università di Lincoln e pubblicata sulla rivista Frontiers in Robotics and AI.
Una versione ridotta del robot potrebbe dimostrarsi molto utile anche sulla Terra. Gli autori dello studio, infatti, hanno realizzato un piccolo prototipo che si è comportato molto bene, risultando promettente anche per i grandi edifici terrestri.
“Andando avanti con il crescere della dimensione delle missioni spaziali, ci sarà bisogno di infrastrutture in orbita sempre più estese”, ha commentato Manu Harikrishnan Nair, capo progetto dello studio. “La possibilità di assemblare e costruire direttamente nello Spazio”, ha continuato Nair, “rivestirà un ruolo chiave nel soddisfare questa crescente domanda”.
A questo scopo i ricercatori hanno progettato un innovativo sistema robotico dotato di arti, chiamato E-Walker che può spostarsi in diversi punti lungo una superficie ed eseguire i compiti assegnati con un ampissima libertà di movimento.
Per testarne le capacità, gli autori dello studio hanno simulato l’assemblaggio di un grande telescopio di 25 metri, e realizzato un prototipo su scala ridotta che si è esercitato sulla Terra. “Le nostre analisi mostrano che il nostro E-Walker è un candidato ideale per le future missioni in orbita”, ha affermato ancora Nair, “il robot potrebbe estendere il ciclo di vita delle strutture spaziali eseguendo la manutenzione ordinario e l’assistenza in fase si assemblaggio”.