UN NUOVO AMICO ROBOT ALLA PORTATA DI TUTTI MA A CHE PREZZO?

Circa 1 persona su 6 nel mondo soffre di solitudine. I giovani già dall’età preadolescenziale sono fortemente depressi e circa il 21% afferma che si sente emarginato ed escluso dalla società in cui vive. Tra gli anziani invece è stimato che 1 su 3 sperimenta isolamento sociale.

La solitudine è una condizione molto comune che può degenerare in depressione, ansia, paranoia e forte stress. Fa riflettere come nel 2025 l’innovazione tocca ogni sfera della vita degli individui, agevolandone i processi e le attività quotidiane ma quando si parla di salute mentale e cura del proprio mondo interiore, il tempo sembra non passare mai.

La startup americana “Friend” ha risposto a suo modo, producendo un ciondolo parlante che diventa un vero e proprio amico di chi lo indossa. Questa startup fa riferimento ad un tipo di Intelligenza Artificiale chiamato “AI Companion”: è un modello di AI creata per instaurare vere e proprie relazioni con gli utenti, dando compagnia e conforto. Si crea così, un legame emotivo tra macchina e umano dove la macchina però sta semplicemente simulando empatia e supporto.

“Friend” è un dispositivo inserito in un ciondolo pendente che funziona da compagno e amico di tutti i giorni. Può ascoltare le conversazioni e rispondere grazie al collegamento ad un’app che lo gestisce. Il ciondolo risponde attivamente ad ogni domanda che gli viene posta e ripete frasi di conforto come “voglio essere tuo amico”.

Il CEO della startup Avi Schiffmann ha speso più di 1 milione di dollari per la pubblicità del prodotto, tappezzando la metropolitana di New York.

La risposta dei cittadini della Grande Mela però non è stata molto positiva e incoraggiante: i cartelli pubblicitari della startup sono stati vandalizzati con scritte che citano “Alle Intelligenze Artificiali non importa se vivi o muori”, “E’ sorveglianza”, “L’AI incoraggia il suicidio quando viene sollecitata”.

Il CEO Schiffmann risponde con tranquillità al polverone innalzato dai preoccupati cittadini affermando che anche la pubblicità negativa rientrava nel suo progetto di propaganda del prodotto, basta che se ne continui a parlare.

 

J. S.


Diritto dell’informazione

“Diritto dell’informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza.”

Continua a seguirci!

▶️ https://dirittodellinformazione.it/chi-siamo/