VENDERE ONLINE AI MINORI

In base al diritto civile italiano i minorenni, non avendo la capacità di agire, non possono concludere validamente contratti, salvo quelli di ordinaria amministrazione compatibili con la loro età e maturità. Gli acquisti online rientrano invece tra gli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione e possono essere annullati su richiesta del genitore o del tutore legale. Questo significa che un contratto stipulato con un minorenne può essere invalidato anche se il venditore ignorava l’età dell’acquirente.

Oltre alla normativa civilistica, il Regolamento europeo sulla protezione dei dati impone ulteriori obblighi: in Italia, i minori di 14 anni non possono fornire autonomamente il consenso al trattamento dei dati personali. Per qualsiasi attività di profilazione, marketing o uso di cookie non tecnici, è quindi necessario ottenere l’autorizzazione da chi esercita la responsabilità di tutore, e il mancato rispetto di queste regole può comportare sanzioni fino a 20 milioni di euro.

Il tema è di crescente attualità anche a livello europeo, infatti a luglio 2025 la Commissione Europea ha avviato un progetto pilota in cinque Paesi membri, tra cui l’Italia, per testare una nuova applicazione digitale conforme al Digital Services Act (DSA) e al regolamento eIDAS 2.0.

L’obiettivo è quello di garantire una verifica dell’età sicura e non invasiva, che consenta agli utenti di dimostrare la propria età senza dover condividere dati personali superflui. Il DSA, in particolare, impone obblighi stringenti per le piattaforme di vendita online, soprattutto quando si tratta di contenuti o prodotti vietati ai minori, come alcolici, sigarette elettroniche, integratori ad azione farmacologica o materiali audiovisivi destinati agli adulti. In questi casi le dichiarazioni generiche dell’utente non sono sufficienti, e risulta pertanto necessario implementare sistemi affidabili di verifica dell’età, anche tramite terze parti certificate.

Per i venditori online ignorare questi obblighi significa esporsi a contenziosi, richieste di rimborso e sanzioni, ma anche a danni reputazionali e contrattuali. Anche web agency e sviluppatori possono essere coinvolti, soprattutto se hanno omesso di implementare misure tecniche finalizzate alla tutela dei minori.

Adeguarsi alle normative non vuol dire rivoluzionare i processi di vendita, ma adottare un approccio integrato che combini misure legali, tecniche e organizzative per prevenire il rischio di vendite ai minori e garantire il rispetto delle leggi italiane ed europee in materia di eCommerce e tutela dei minori.

 

S.B.


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