VIOLAZIONE DEL COPYRIGHT: UNIVERSAL MUSIC FA CAUSA AD UNA STARTUP DI IA ITALO-AMERICANA

Universal Music e altre due società hanno intentato una causa per violazione del diritto d’autore contro la startup di Intelligenza Artificiale Anthropic, sostenendo che il chatbot Claude di Anthropic sia stato addestrato con dati ricavati da “scraping” sulle canzoni senza averne il permesso.

Con “scraping” si intende la pratica di estrarre dati e metadati da un sito web anche attraverso un software appositamente sviluppato. Nel documento si sostiene che il materiale oggetto del contendere è protetto da copyright e non è disponibile gratuitamente solo perché può essere trovato su internet.

Anthropic, che nelle ultime settimane ha ottenuto finanziamenti da Amazon e da Google, dovrà rispondere davanti al tribunale federale del Tennessee per la violazione dei diritti delle major. L’assistente virtuale Claude avrebbe utilizzato senza autorizzazione le strofe di almeno 500 canzoni, raccolte da Internet per istruire l’assistente virtuale Claude, il tutto senza pagare nulla agli editori.

Inoltre, secondo le etichette, Claude riproduce illegalmente i testi delle canzoni, utilizzandoli anche nelle sue risposte a tutta una serie di richieste che non hanno direttamente a che fare con i testi, ad esempio quando viene chiesto all’IA di scrivere una canzone su un determinato argomento, fornire degli accordi per una composizione musicale, o scrivere poesie o racconti nello stile di un certo artista o cantautore.

La richiesta delle etichette è che “le società di Intelligenza Artificiale rispettino la legge”: ad Anthropic verrà richiesto di pagare i danni e cessare l’attività che violerebbe il copyright.

Universal e le altre etichette discografiche che hanno intentato l’azione legale, ovvero Concordo e ABKCO, dicono che Anthropic non ha nemmeno provato a ottenere una licenza di sfruttamento regolare.

Per il momento non ci sono risposte pubbliche da Anthropic, ma è importante ricordare che la società italo-americana di Intelligenza Artificiale non è la prima a ricevere accuse di violazione del diritto di autore. Di recente diversi autori e scrittori americani hanno intentato azioni legali per lo stesso motivo contro Meta e OpenAI, la società che ha lanciato ChatGpt.

 

C.L.