CARBON TAX ALLE FRONTIERE, APPROVATO UN TESTO DI ACCORDO

I Ministri dell’Economia hanno approvato a Bruxelles un testo di accordo sulla carbon tax alle frontiere. Si tratta del meccanismo parte del pacchetto clima UE per tutelare le imprese europee dai concorrenti che producono in Paesi con legislazioni sul clima meno rigorose dell’UE. Le proposte messe sul tavolo  semplificano la governance del meccanismo e raggiungono un buon punto di equilibrio tra il ruolo della Commissione e degli Stati Membri, il testo riconosce la necessità di misure di controllo per evitare frodi.

La proposta della Commissione UE prevede che gli importatori europei acquistino certificati di carbonio corrispondenti al prezzo della CO2 pagato se la produzione fosse avvenuta nell’Unione. Se il produttore non-UE ha già pagato un prezzo per le sue emissioni, chi importa può detrarre integralmente il costo corrispondente.

L’idea è di introdurre il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) gradualmente applicandolo in una fase iniziale solo a un numero selezionato di beni ad alto rischio di rilocalizzazione delle emissioni: ferro e acciaio, cemento, fertilizzanti, alluminio e produzione di elettricità. Nel periodo 2023-2025 entrerebbe in vigore un sistema semplificato, che comporterebbe obblighi di rendicontazione sulle emissioni incorporate nelle importazioni rilevanti. Per entrare a tutti gli effetti in funzione dal 2026. L’obiettivo è quello di attivare il meccanismo di adeguamento in parallelo con il sistema di scambio di quote di emissione (EU ETS); sostituendo gradualmente l’assegnazione di quote gratuite all’industria comunitaria.

Il Consiglio chiede una soglia minima che esenti dagli obblighi della carbon tax di frontiera le spedizioni di valore inferiore a 150 euro: questa misura ridurrebbe la complessità amministrativa, poiché circa un terzo delle spedizioni nell’Unione rientrerebbe in tale categoria e il loro valore e quantità aggregati rappresentano una parte trascurabile delle emissioni di gas a effetto serra delle importazioni totali di tali prodotti nell’Unione.