Per quanto l’IA possa essere un ottimo strumento per molte istituzioni e servizi pubblici per i cittadini, questo non significa che non possa cadere anche nelle mani delle persone sbagliate. La criminalità, infatti, ha riscontrato un aumento grazie alle nuove tecnologie, sfruttate da soggetti professionisti del settore che le utilizzano per i propri scopi.
Tra questi, troviamo spesso truffe tramite deepfake, sia visivo che, soprattutto, vocale. Per contrastare questo fenomeno, è necessario munirsi dei mezzi adeguati. Mezzi che però, al momento, sembrano mancare o comunque non essere all’altezza in Gran Bretagna.
L’istituto Alan Turing, specializzato in scienza dei dati e IA, ha reso molto chiara questa situazione nella sua ultima ricerca. I risultati mostrano come le tecnologie di sicurezza siano ancora un passo indietro rispetto a quelle dei criminali e questo margine, anno dopo anno, continua ad ampliarsi.
Per l’istituto, diventerà quindi fondamentale formare il prima possibile una task force dedicata per ridurre e contrastare questo tipo di criminalità. È noto, infatti, come, all’avvento di ogni nuova tecnologia, ci sia sempre qualcuno pronto e preparato ad utilizzarla per scopi fraudolenti. L’obiettivo delle istituzioni è quello di fermare al più presto questo fenomeno, grazie all’adozione di strumenti proprio legati all’IA.
S.C.
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