DIPLOMAZIA: COME CAMBIA CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

I social sono divenuti il luogo in cui gli Stati s’interfacciano col resto del mondo e lo strumento con cui le politiche estere dei vari paesi d’interfacciano e talvolta si ostacolo vicendevolmente.

L’intelligenza artificiale assume un ruolo ancor più rilevante nelle strategie estere internazionali. Un esempio è quello di Federazione Russa, che avrebbe utilizzato le nuove tecnologie per interferire con gli affari interni di altri Paesi.

Gli Stati usano missioni diplomatiche per mantenere i rapporti fra loro, negoziare accordi, e ottenere informazioni sugli affari di altri Paesi. Col tempo, il ruolo degli ambasciatori che prima aveva l’obiettivo di rappresentare il proprio Paese su suolo estero, si è evoluto a quello di protettori dei cittadini all’estero, compito che ha acquisito una maggiore rilevanza grazie alla globalizzazione e alla modernizzazione del concetto di cittadinanza.

Fergus Hanson afferma che con Digital Diplomacy s’intende l’uso strategico di Internet al fine di conseguire obiettivi di varia natura. Secondo Molella e Knowles, l’invenzione dei cellulari ha permesso alla diplomazia di velocizzarsi nel trasmettere informazioni non censurate. Anche l’intelligenza artificiale ha un ruolo: grazie ad essa è possibile analizzare una quantità d’informazioni mai pensata prima, il che permette di ottenere quadri più accurati e aggiornati sulla situazione socio-economica di un Paese.

Ciononostante, sarebbe riduttivo sostenere che la digitalizzazione abbia esclusivamente effetti positivi per la diplomazia. Il dottor Vacarelu sostiene che un lato negativo sussiste nel momento in cui la rapidità della comunicazione data dai cellulari snatura il compito dei diplomatici a quello di semplici ripetitori di quanto detto dai rispettivi esecutivi. Inoltre, l’IA permette all’esecutivo di ottenere informazioni senza passare dalle ambasciate come fonte primaria. In futuro si potrebbe assistere alla scomparsa delle ambasciate, sostituite da e-embassies, ambasciate virtuali, che potrebbero sia gestire le pubbliche relazioni, sia fornire la documentazione necessaria ai residenti all’estero.

 

(V.M)