DISINFORMAZIONE E FAKE NEWS: CAMBIA LA POLICY DEL SOCIAL MEDIA X

Negli ultimi anni, l’uso dei social media come strumento di propaganda politica ha assunto un ruolo di rilievo nel panorama politico globale.

Questi canali online si sono trasformati in potenti strumenti di influenza, permettendo ai politici di raggiungere un vasto pubblico in modo immediato ed efficace. Soprattutto negli ultimi anni la propaganda politica sui social media si è evoluta attraverso diverse fasi, dalla creazione di contenuti mirati e la segmentazione del pubblico.

I leader politici hanno acquisito la capacità di comunicare direttamente con gli elettori, modalità che ha permesso di instaurare un contatto immediato con i propri sostenitori.

Questa evoluzione ha sollevato importanti questioni etiche e suscitato preoccupazioni riguardo la disinformazione, la manipolazione dell’opinione pubblica, fenomeni che hanno spinto le piattaforme ad autoregolamentarsi per limitare il più possibile la diffusione di fake news.

In merito a questo, gli analisti di NewsGuard Technologies si sono concentrati sull’uso di X, piattaforma precedentemente nota come Twitter.

Gli esperti hanno condotto un confronto dei dati sull’engagement (ovvero il numero di like e condivisioni) relativi a 12 account di organi di informazioni in lingua inglese associati a 3 Governi, rispettivamente Russia, Cina e Iran, nei giorni precedenti e successivi al cambiamento della policy.

I risultati della ricerca hanno evidenziato che ora i profili delle fonti statali sono in grado di raggiungere un pubblico più esteso e potenzialmente più indifeso, visto che gli utenti potrebbero non essere al corrente del principale intento di tali fonti: la diffusione di propaganda.

Prima delle modifiche apportate da Musk alle politiche della piattaforma, X forniva agli utenti informazioni sull’eventuale affiliazione governativa di un account sia nel profilo della testata che su ogni singolo messaggio.

Inoltre, i post che contenevano link ad articoli di media statali venivano contrassegnati con un punto esclamativo arancione e la scritta “Stay Informed”, indicazione che invitava gli utenti ad informarsi ulteriormente su quanto letto.

Gli esperti di NewsGuard concludono: “Ora, per gli utenti è impossibile sapere se un account sia affiliato o meno ad un governo, a meno che questi non ne siano già a conoscenza o non facciano ricerche in modo indipendente”.

Anche l’Unione Europea si è espressa in merito all’aumento di fake news all’interno della piattaforma, e lancia l’allarme sul possibile uso di X da parte della Russia per spostare gli equilibri delle prossime elezioni comunitarie.

La vice presidente della Commissione europea Vera Jourova afferma: “No alle fake news sul tuo social network. Saremo attenti a quello che fai”.

Affermazioni nate dopo la prima pubblicazione semestrale dei report delle piattaforme online sull’applicazione del codice di autodisciplina contro le fake news, sottoscritto a giugno 2022 dalle grandi piattaforme online. Codice da cui Musk ha sfilato X a maggio.

Per contrastare questo fenomeno e regolare le attività delle grandi piattaforme online l’Ue ha da poco varato il Digital services Act.

Secondo Jourova le regole verranno applicate con un’unità “molto ben attrezzata che monitorerà e supervisionerà ciò che stanno facendo le piattaforme: Musk non è esonerato dagli obblighi”.

C.L.