L’attentato a Donald Trump ha determinato l’ennesima esplosione di fake news su X e non solo. Bisogna tenere conto che negli USA non c’è limite al freedom of speech, con l’unico limite della responsabilità per i danni causati.
Politici, utenti cospiratori ed Elon Musk, il padrone di X ci ha messo il carico da novanta: per lui i servizi di sicurezza statunitensi o erano al corrente dell’attentato (e, quindi, di fatto, consapevoli) o sono composti da incompetenti.
Per quanto i social siano acceleratori di notizie false, dobbiamo sempre ricordare che disinformazione e propaganda, storicamente, sono stati veicolati tramite i media tradizionali: Hitler e Stalin non avevano X. I media tradizionali si sono lanciati sulla notizia cercando di sfruttare al meglio l’eco mediatico e, se politicamente orientati, per deviare l’opinione pubblica su tesi anche inverosimili.
Dall’identità dell’attentatore fino a immagini e video presentate fuori contesto, sono diversi i casi in cui contenuti fuorvianti o falsi sono stati identificati da fact-checkers ed esperti del settore.
A.L