FORTI SEGNALI DALLE ISTITUZIONI NELLA LOTTA ALLA PIRATERIA

Con il termine “pirateria online” si intendono tutte quelle attività di natura illecita realizzate attraverso gli strumenti informatici, ad esempio la contraffazione di un software o l’utilizzo e la divulgazione di contenuti audiovisivi riservati.

Questo problema così dannoso è sempre esistito e col tempo si è ampliato, mettendo in circolo sempre più contenuti gratuiti, attraverso l’accesso non autorizzato a dati protetti o riservati, la copia di software o altro materiale digitale senza il rispetto del diritto d’autore.

L’Unione Europea è, dunque, intervenuta il 26 marzo del 2019, approvando una Direttiva in materia di Diritto d’autore che impone l’obbligo ai 27 Stati europei della emanazione di una nuova legge nazionale di recepimento.

Ci sono voluti quattro anni prima che questa decisione venisse presa, perché per anni ci sono state numerose controversie dai toni accesi tra i vari Stati, e tra Stati e colossi del web, che hanno visto il loro business limitarsi e hanno subìto l’obbligo di apportare modifiche al loro modo di operare.

Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, si è espresso in merito al tema dell’informazione con riferimento ai contenuti online e alla loro tutela durante il Consiglio europeo tenutosi il 21 e il 22 ottobre 2021. Ha ricevuto così apprezzamenti per le sue dichiarazioni da parte di Federico Bagnoli Rossi, Segretario generale della FAPAV Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

“Ciò che è lecito offline deve esserlo anche online”, è questo il caposaldo su cui l’Italia costruirà un ecosistema digitale sano, competitivo e in grado di attrarre investimenti da parte delle aziende titolari dei diritti, ha affermato il Presidente del Consiglio. È questo un forte segnale, di interesse e impegno politico, verso la lotta alla pirateria e verso la promozione legale dei contenuti audiovisivi, sportivi e culturali.

A oltre un anno dallo scoppio della pandemia, contraffazione e pirateria dilagano in Europa. Il business dei contenuti illegali sul web vale quasi 1 miliardo di euro nel continente e l’Italia è prima sul mercato dei film pirata, con quasi il 58% della quota di mercato in tutta l’Unione.

Sono solo alcuni dei risultati dell’ultimo studio dell’Ufficio Ue, dati non indifferenti e piuttosto critici che mostrano la necessità di un intervento imminente e decisivo in questo campo.