IL FUTURO DELL’INFLUENCER MARKETING

Female vlogger recording cooking related broadcast at home

Secondo la quarta edizione della ricerca di Blogmeter “Italiani e Social Media”, effettuata su un campione rappresentativo di residenti in Italia, iscritti ad almeno un canale social, emerge che ben 1 italiano su 2 si fa ispirare da un influencer per i propri acquisti. Oltre a seguire gli influencer perché “parlano di argomenti interessanti” o “sono spontanei”, gli intervistati dichiarano di seguire i propri beniamini proprio per trovare ispirazione per i propri acquisti (il 56% dei rispondenti si dichiara d’accordo con questa dichiarazione).

Durante il periodo del lockdown l’influencer marketing ha iniziato una fase di trasformazione, puntando maggiormente sull’autenticità. È per questo che dal 2020 ad oggi e soprattutto in futuro si punterà più sui nano (da mille a 10mila followers) e micro influencer (da 10mila a 50mila followers): questi tendono ad essere considerati esperti in specifici ambiti e offrono opinioni che riescono a catturare l’interesse degli utenti perché considerate più autentiche, frutto di una reale connessione con il brand. Mentre i mega influencer (più di un milione di followers) spesso sono seguiti perché sono nomi conosciuti piuttosto che per un reale interesse per l’argomento dei post da parte degli utenti.

Secondo alcune analisi, questa ricerca di autenticità ha portato addirittura alla nascita di una nuova categoria, quella degli organic influencer. Si tratta di persone reali che dopo aver acquistato prodotti e/o servizi di un brand li promuovono sui loro profili social semplicemente perché li apprezzano e vogliono raccontare la loro esperienza. I consumatori ritengono questo tipo di marketing più affidabile perché lo percepiscono più simile al passaparola. La sfida futura per i brand sarà quella di riuscire in qualche modo a incanalare questi contenuti spontanei.

Secondo una ricerca condotta da ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing) oltre il 67,22% dei marketer si ritiene soddisfatto delle proprie campagne e il 67,5% dichiara di voler aumentare il budget per tali attività. Il settore si avvia dunque verso una maggiore maturità, portando all’avvento di più opportunità di collaborazione per brand e influencer. Inoltre, secondo Forbes, i marketer cercheranno modalità innovative per far leva su questo canale di marketing, ad esempio per migliorare la brand reputation.

I brand iniziano a capire l’importanza della scelta dell’influencer: non bisogna necessariamente scegliere il più famoso, quanto piuttosto quello che aderisce di più ai valori dell’azienda e che è in grado di coinvolgere il pubblico in modo autentico. In questo modo si crea maggiore fidelizzazione fra il brand e l’influencer e si istituisce un rapporto continuativo, superando il sistema delle relazioni campagna per campagna. Le aziende costruiranno relazioni a lungo termine con gli influencer e questo tipo di marketing punterà così verso la costruzione di fiducia da parte dei consumatori.

È possibile che nel futuro sempre più influencer si servano di Tik Tok per sponsorizzare i brand. L’importante per i brand è definire il proprio target e capire come il consumatore passa il suo tempo online per poterlo raggiungere e coinvolgere. Un altro fattore da tener presente è che, quando emergono e crescono nuove piattaforme, ci sono ulteriori opportunità di visibilità e di ascolto in uno spazio meno affollato.