Le Onlus potranno ricevere dall’Agenzia delle Entrate i nominativi dei contribuenti che hanno destinato loro il 5 per mille dell’Irpef. Ma occorre una norma di legge, chiarisce il Garante per la protezione dei dati personali.
La decisione dell’Autorità è stata sollecitata da alcune associazioni no profit che hanno manifestato il desiderio di avviare un dialogo con i propri donatori in modo da consentire di verificare l’affidabilità e la responsabilità dell’ente prescelto, inviando ai contribuenti un rendiconto delle attività finanziate con il 5 per mille dell’IRPEF.
La proposta presentata all’Autorità, sotto forma di possibile emendamento a una legge ancora non identificata, prevede l’inserimento di “un apposito consenso informato sul modulo di destinazione del 5 per mille, affinché il contribuente possa scegliere di comunicare i dati necessari a ricevere da parte dell’organizzazione beneficiaria una rendicontazione dei progetti finanziati” dallo stesso donatore.
Il Garante sottolinea anche alcuni profili su cui riflettere: i compiti dell’Agenzia delle Entrate nella comunicazione dei dati; l’indeterminatezza delle modalità di contatto; le finalità connesse all’attività di “fidelizzazione”; la discriminazione delle organizzazioni minori; i tempi di conservazione; la revocabilità in ogni momento del consenso degli interessati.