Grandi aziende sempre più tecnologiche

La propensione all’innovazione aumenta quando le aziende sono più grandi. E’ questa l’indicazione più chiara che emerge dalla rilevazione multiscopo legata al nuovo Censimento permanente delle imprese di Istat, integrata con i dati – prevalentemente di fonte amministrativa – presenti nei Registri statistici integrati dell’Istituto di statistica. Il 77,5% delle imprese italiane utilizza tecnologie chiave di digitalizzazione o investe in questo settore. La percentuale scende al 73,2% tra le società che hanno tra i 10 e i 19 dipendenti, mentre sale al 97,1% nel caso di aziende con più di 500 dipendenti. Tra i settori maggiormente digitalizzati (considerati come quelli in cui questo processo coinvolge oltre il 90% del totale delle aziende), figurano: le telecomunicazioni, le società impegnate con più continuità in attività di ricerca e sviluppo, l’informatica, le attività ausiliarie a supporto della finanza, l’editoria, le assicurazioni e l’industria farmaceutica. Sono 11 i fattori chiave del cambiamento tecnologico: in cima si collocano le soluzioni cloud, adottate dal 51,8% del campione; seguono la connettività in fibra (41,8%) e quella mediante 4G o 5G (32,4%), la sicurezza informatica (26%), i software per la gestione aziendale (22,1%), Internet of things (6,1%), la simulazione tra macchine interconnesse (5%), l’automazione avanzata e la robotistica (4,5%), l’analisi dei big data (4,2%), Stampa 3D (3,6%) e tecnologie immersive (1,4%). Il Censimento ha coinvolto circa 280 mila imprese, con 3 e più addetti, rappresentative di un universo di circa un milione di unità, pari al 24% delle imprese italiane, che producono l’84,4% del valore aggiunto nazionale, impiegano il 76,7% degli addetti e il 91,3% dei dipendenti, dunque un segmento consistente del sistema produttivo. La rilevazione è stata realizzata tra maggio e ottobre del 2019, l’anno di riferimento dei dati è il 2018.