Tempo fa era stato condiviso un decalogo con cui il Garante della Privacy informava i cittadini in merito ai diritti posseduti in relazione al tema della videosorveglianza. Tra le varie regole spiccavano l’obbligo di specificare gli scopi perseguiti contestualmente all’installazione delle videocamere e di individuare con designazione scritta le persone che avrebbero usufruito di tale strumento.
In questo contesto, da un’iniziativa del creativo belga Dries Depoorter (non nuovo ad invenzioni e progetti di questo tipo), si è inserito come una “bomba ad orologeria” il progetto The Follower, che dimostra come sia possibile risalire al momento esatto di una foto Instagram incrociando i dati dell’app (tag del luogo) con le riprese delle telecamere pubbliche.
Questi può identificarsi con il movimento situazionista, che prevede l’utilizzo delle tecnologie nelle opere d’arte al fine di criticarla. Depoorter ha voluto denunciare i pericoli ai quali siamo costantemente esposti.
Esistono già diversi siti che danno a chiunque la possibilità di accedere alle riprese in tempo reale, connettendosi alle videocamere live: EarthCam, Skyline Webcams, Meteoindiretta.
In questo caso si è voluto mettere in risalto come i tag e la geolocalizzazione che aggiungiamo nei post Instagram per essere raggiunti da un maggior numero di persone possano costituire nient’altro che un esca per dar vita a fenomeni come quello dello stalking, essere seguiti nei nostri costanti movimenti.
Il Garante stabilisce inoltre come le immagini delle riprese debbano essere colte attraverso un angolo limitato e il volto non debba essere riconoscibile con ingrandimento; tuttavia, The Follower ci dimostra come alla fin fine nessuno possa essere davvero anonimo.
L’iniziativa ha scatenato un susseguirsi di eventi, con le piattaforme di Youtube e Instagram che hanno reagito bloccando l’autore sul punto di condividere la promo della sua opera. Lo stesso progetto, che ha dovuto scavare a fondo i diritti degli utenti e i termini d’uso delle piattaforme coinvolte per essere realizzato, è stato colpito dalla violazione della privacy che esso stesso intendeva denunciare.
Ad oggi The Follower sfrutta i dati pubblici diffusi da utenti molto seguiti (oltre i 100mila followers).