L’epilessia è un disturbo neurologico in cui un’improvvisa esplosione di segnali elettrici viene rilasciata dal cervello in un breve periodo di tempo arrivando a causare, nei casi più estremi, persino la morte. Essa viene classificata in focale o generalizzata, a seconda dell’origine dei segnali irregolari prodotti nel cervello: nel primo caso questi sono confinati in una regione specifica, d’altro canto nella forma generalizzata vengono localizzati in posizioni casuali.
Sono circa cinquanta milioni di persone in tutto il mondo a soffrire di questa patologia, un buon venti percento circa delle quali “resistente” alla cura farmacologica a causa di anomalie cerebrali di difficile individuazione tramite risonanza magnetica e che necessitano di intervento chirurgico.
In questo contesto di difficoltà ad individuare le aree anomale, il crescente sviluppo dell’intelligenza artificiale in ambito healtcare potrebbe aver offerto una nuova soluzione tramite il progetto MELD (Multicentre Epilepsy Lesion Detection). Sulla base di oltre mille scansioni di risonanza magnetica raccolte da centri sparsi in tutto il mondo, è stato sviluppato un algoritmo in grado di riconoscere i modelli che caratterizzano questa particolare anomalia cerebrale, conosciuta con il nome di displasia corticale focale.
Il risultato è stato dei più sorprendenti, con l’individuazione del problema in un terzo delle scansioni precedentemente segnalate come normali dai medici radiologi.
Lo studio necessita tuttavia di ulteriori perfezionamenti e approfondimenti, in quanto gli algoritmi dell’intelligenza artificiale sono programmati per imparare dai dati piuttosto che per prendere decisioni. Il prossimo passo, già avviato da diversi centri che si occupano di chirurgia dell’epilessia, sarà quello di raccogliere ulteriori informazioni per rendere questi algoritmi ancora più performanti.
Un grande passo sicuramente è stato compiuto, si calcola che nella sola Inghilterra saranno circa quattrocentoquaranta i bambini che potranno beneficiare di un intervento chirurgico grazie a questa scoperta.