Internazionalizzazione, l’Emilia-Romagna stanzia oltre 4,3 milioni per sostenere iniziative volte a consolidare la presenza all’estero delle imprese sul territorio

Nuove misure messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere e accrescere l’internazionalizzazione delle imprese, delle filiere e, in vista dell’Expo di Dubai, del sistema fieristico.

Un modo per promuovere il tessuto produttivo regionale sostenendo ed espandendo in modo strategico le opportunità commerciali, di collaborazione industriale, di trasferimento tecnologico e di investimento prevalentemente delle Pmi dell’Emilia-Romagna sui mercati internazionali. Ma anche il tentativo di supportare la penetrazione delle filiere produttive sui mercati internazionali, favorendo in particolare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Tutto ciò attraverso tre interventi, a cui ne seguiranno altri, adottati dalla Giunta regionale che ha approvato tre bandi e ha stanziato complessivamente risorse per oltre 4,3 milioni di euro.

Il primo bando riguarda la Misura 4.1 e punta a promuovere il sistema produttivo regionale, sostenendo le opportunità commerciali, di collaborazione industriale, di trasferimento tecnologico e di investimento prevalentemente per le Pmi dell’Emilia-Romagna sui mercati internazionali. Il sostegno, complessivamente 1 milione e 450 mila euro, è rivolto alle associazioni imprenditoriali, alle Camere di Commercio nonché a Fondazioni che promuovano l’economia o le relazioni economiche con paesi esteri. I progetti, che debbano coinvolgere obbligatoriamente un minimo di 6 imprese, devono essere presentati fino alle ore 16 del 10 settembre 2021 e conclusi entro il 31 dicembre 2023.

Il secondo bando, sempre della Misura 4.1, è rivolto a imprese strutturate e internazionalizzate e prevede un sostegno di 1 milione e 450 mila euro a disposizione di progetti che promuovano l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, la diversificazione dei mercati e la sostituzione delle importazioni. I progetti, che debbano coinvolgere obbligatoriamente un minimo di 5 piccole e medie imprese, devono essere presentati fino alle ore 16 del 10 settembre 2021 e conclusi entro il fino al 31 dicembre 2023.

Il terzo bando, invece, Misura 4.4, prevede una dotazione finanziaria di 1 milione e 433 mila euro ed è rivolto alle società fieristiche dell’Emilia-Romagna, relativamente alle manifestazioni con sola qualifica internazionale ma anche a organizzatori di manifestazioni fieristiche, anche non emiliano-romagnoli, ma limitatamente a quelle internazionali che si svolgono in regione. Saranno finanziati progetti di rafforzamento digitale dei quartieri fieristici, delle manifestazioni fieristiche internazionali, nonché l’organizzazione di eventi virtuali collegati a manifestazione fieristiche per incrementare la partecipazione di espositori e visitatori internazionali. Spazio anche a progetti speciali di filiera, da realizzare negli Emirati Arabi Uniti e indirizzati principalmente all’area mediorientale, nord-africana e sud asiatica, in occasione dell’Esposizione universale di Dubai.

A tal proposito, l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha affermato: “Le politiche regionali per il sostegno all’internazionalizzazione puntano ad attrarre investimenti, a sostenere iniziative di promozione delle imprese e dei consorzi con la realizzazione di eventi di promozione di sistema, con il coinvolgimento anche della rete camerale, delle associazioni imprenditoriali e delle agenzie nazionali. L’export delle imprese emiliano-romagnole ha resistito alla pandemia e da lì dobbiamo ripartire e investire: una opportunità straordinaria di rinascita per tutto il sistema, dalle imprese già affermate sui mercati esteri a quelle più piccole delle filiere. Con le misure e le relative risorse messe in campo vogliamo traghettare il sistema produttivo regionale oltre la pandemia attraverso l’accelerazione dell’export e l’evoluzione delle imprese esportatrici, il digital export, il rafforzamento delle partnership con le due aree maggiormente dinamiche, il Nord America da un lato e la Cina dall’altra”.