Con il Dlgs 141/2010 il Legislatore aveva definito con chiarezza la figura del Mediatore Creditizio, come “colui che mette in relazione – anche attraverso un’attività di consulenza – la potenziale clientela con le banche o gli intermediari finanziari previsti dal Titolo V del TUB, per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma”. Abbiamo chiesto a Luca Orsenigo (nella foto), AD di NOVE CONSULTING Srl (https://noveconsulting.it) – società da lui fondata nel 2004 con Matteo Stecher e Stefano Lamera, tra le sole circa 300 società accreditate e controllate dall’Ufficio di Vigilanza dell’OAM, Organismo Agenti e Mediatori, a garanzia di massima professionalità e correttezza a tutela del consumatore, in una lista che la vede ai primi posti in Italia – cosa può fare realmente la Mediazione Creditizia oggi per l’Impresa. “In questo periodo – ha detto Orsenigo – è fondamentale essere capaci di interpretare con tempestività le nuove opportunità legislative e quelle offerte dalle relazioni all’interno del mondo finanziario, per valutare e indirizzare con precisione sul mercato del credito le richieste e le necessità finanziarie delle aziende. Si crea così valore per l’imprenditore, accompagnandolo e supportandolo adeguatamente in una fase ancora difficilissima.
L’importanza del ruolo del mediatore creditizio è molto cresciuta negli anni, di pari passo con la digitalizzazione dei processi di analisi degli istituti di credito e poi ulteriormente con la crisi generata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e il conseguente lockdown, che ha determinato e determina una forte esigenza di liquidità per le imprese. Per i prodotti orientati ad una clientela corporate – si legge in una recente nota dell’OAM – più del 65% dell’intermediato viene fatto da società di mediazione creditizia, confermando l’immagine di un comparto davvero fondamentale oggi per il credito. Accanto a ragioni tecniche, il favore dell’intermediazione risiede anche in un cambio di attitudine delle imprese, sempre più alla ricerca di una guida personale e personalizzata per il vaglio delle numerose e complesse soluzioni di credito proposte. Tra normative internazionali, che fissano criteri sempre più stringenti per la concessione di credito da parte delle banche, e il calo delle filiali presenti sul territorio dovuto alla necessità di contenere i costi, si espande lo spazio per i soggetti che appunto si occupano di mediare tra aziende e banche e di applicare nuove modalità di analisi dei conti aziendali, sulle quali costruire poi le politiche di finanziamento.
Necessario per un’efficace attività di mediazione creditizia un modello di business basato su deontologia, etica, trasparenza, competenza e tempestività. “In questo momento storico è vitale decodificare con la massima velocità le normative che si susseguono una via l’altra con gli interventi di sostegno predisposti dal Governo – ha specificato Orsenigo – ed integrarle nel rapporto con le banche con gli altri strumenti finanziari esistenti di agevolazione per i crediti e i finanziamenti. Una delle ultime rilevazioni settimanali effettuate dalla task force nata per promuovere l’attuazione delle misure del Governo a sostegno della liquidità a fronte dell’emergenza Covid-19 (di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace), riportata da una nota Ansa, rileva che si attestano su volumi elevati, 2,7 milioni, le domande di adesione alle moratorie su prestiti per un valore di circa 299 miliardi, e superano quota 69 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. E attraverso ‘Garanzia Italia’ di Sace sono state concesse garanzie per 12,6 miliardi di euro, su 433 richieste ricevute. Sono numeri importanti, che richiedono che le imprese, specialmente quelle medie, piccole e piccolissime che storicamente sono la trama del tessuto produttivo italiano, siano accompagnate con competenza per vedersi garantire il buon esito del processo di accesso al credito e alla liquidità, necessaria loro non solo per la ripartenza, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di nuovi progetti e nuove idee e l’apertura verso nuovi mercati. In una parola, per la crescita”.
In bilico tra supporto alle imprese nel dialogo con il mondo bancario e aiuto alle banche nel vaglio delle richieste, grazie alla garanzia di una clientela già selezionata, la Mediazione Creditizia operata da società accreditate e certificate determina quello che può definirsi come un circolo virtuoso, con il fine ultimo del benessere e dello sviluppo dell’impresa e del mercato.