LE SFIDE DELLE STARTUP NELL’HARDWARE BASATO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le startup che si concentrano sull’hardware basato sull’Intelligenza Artificiale stanno affrontando delle difficoltà. La startup Humane ha lanciato il suo prodotto principale, un wearable (dispositivo indossabile) da 700 dollari chiamato AI Pin, all’inizio di aprile. 

AI Pin non è altro che un accessorio indossabile che può essere descritto come una spilla simile a uno smartphone privo di schermo, che visualizza le informazioni tramite un mini proiettore. L’Intelligenza Artificiale costituisce un pilastro essenziale e viene impiegata in modo esteso e profondo per fornire assistenza all’utente lungo l’arco dell’intera giornata.

Il concetto alla base di AI Pin era quello di semplificare l’esperienza dell’utente utilizzando l’Intelligenza Artificiale per eseguire una serie di compiti, dalla riproduzione di musica alla traduzione di testi, senza la necessità di passare attraverso diverse applicazioni. Il dispositivo non presentava un display tradizionale, per cui prometteva anche di ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo, cercando di sostituire gli smartphone. 

Tuttavia, nonostante le promesse, il dispositivo è stato pesantemente criticato, ricevendo una valutazione bassa da parte di Wired US e critiche anche da parte di influencer. Le preoccupazioni riguardavano non solo le prestazioni del dispositivo, ma anche problemi di sicurezza, come il rischio di surriscaldamento.

Humane non è l’unica a deludere le aspettative. Un altro esempio è Rabbit R1, un dispositivo più economico venduto a 200 dollari, che ha suscitato un grande entusiasmo iniziale ma è stato successivamente etichettato come insoddisfacente e poco affidabile. Il dispositivo era stato presentato come un ‘compagno tascabile’ basato sull’AI generativa, suscitando grande entusiasmo, che però è stato subito placato dalle critiche che lo definivano ‘insoddisfacente’, ‘incompleto’, e persino ‘inaffidabile’. Anche questo dispositivo infatti ha ricevuto una valutazione bassa da parte di Wired US.

Questi fallimenti non sono un caso isolato nel settore dell’hardware basato sull’AI. Molte startup hanno promesso molto ma hanno conseguito poco, spesso a causa delle difficoltà nel competere con i giganti della tecnologia che dominano il mercato. La mancanza di trasparenza e la strategia di sviluppo adottata da alcune di queste startup potrebbero aver contribuito ai loro problemi.

Per avere successo in questo settore, è fondamentale non solo sviluppare un buon prodotto, ma anche gestire adeguatamente la reputazione del brand e mantenere le cose semplici. Le aziende emergenti potrebbero trovare opportunità nel collaborare con produttori di dispositivi originali o nell’adozione di modelli di abbonamento per aumentare le entrate.

Inoltre, alcune startup potrebbero trarre vantaggio dall’utilizzo di modelli AI open source più piccoli, che richiedono meno risorse di calcolo e possono essere eseguiti direttamente sui dispositivi. Tuttavia, è importante che queste aziende comprendano appieno le esigenze del mercato e sviluppino prodotti che risolvano realmente i problemi degli utenti.

LG