SAFER INTERNET DAY, I DATI DEL 2023

Negli ultimi anni, complice anche l’emergenza sanitaria, Internet e le altre tecnologie digitali di comunicazione e informazione hanno avuto un ruolo ancora più preponderante nella vita dei più giovani. Dopo tre anni stiamo tornando ai livelli pre-pandemia in termini di connessioni online, ma nel frattempo è aumentata la varietà di ecosistemi digitali e il tempo passato davanti agli schermi.

Secondo l’indagine Telefono Azzurro & Doxa Kids, la metà dei ragazzi intervistati tra i 12 e i 18 anni dichiara di passare dalle due alle tre ore al giorno sui social e chattando (nel 2018 era il 43%), il 14% dalle quattro alle sei ore al giorno, il 4% più di sei ore al giorno e il 3% è sempre connesso. L’8% vi trascorre meno di un’ora e il 21% un’ora al giorno (nel 2018 era il 27%).

Ma perché i ragazzi passano il loro tempo sui social? Per gli amici.  Il 93% degli intervistati vuole vedere contenuti degli amici, e sono per la maggioranza le ragazze. L’80% vuole vedere contenuti di personaggi famosi o sportivi e il 76% di influencer. Il 71%, in prevalenza ragazze, utilizza i social per leggere notizie, il 66% per postare contenuti e il 63% per vedere contenuti che rimandano ad una marca. La media di pubblicazione dei contenuti sui social è di 2,6 volte a settimana.

Lo smartphone è lo strumento più utilizzato per stare online, nello specifico dal 93%, percentuale che si distribuisce in modo sostanzialmente identico per genere ed età. La console per videogiochi a partire dal 2018 mostra, nei termini del suo utilizzo, un andamento piuttosto stabile: indicata dal 41% con un netto sbilanciamento verso i ragazzi di genere maschile.

Anche i più giovani pensano ai pericoli della rete e il rischio ritenuto più probabile dai ragazzi intervistati è quello di essere contattati da parte di estranei adulti (65% dei casi, percentuale che si innalza al 70% se si prendono in esame solamente le ragazze e i più piccoli, dai 12 ai 14 anni). Seguono il bullismo (57%), l’oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), le spese eccessive (19%), il gioco d’azzardo (14%).

Il consiglio che possiamo dare ai genitori è quello di mettersi in gioco. Infatti, come si legge nel report di Telefono Azzurro, è fondamentale non lasciare soli bambini e adolescenti all’interno degli ecosistemi digitali vecchi e nuovi. Che non significa imporre divieti o forzature rispetto a quella “tendenza all’accesso” che in loro è innata, ma significa mettere al loro servizio la nostra consapevolezza di adulti, trasmetterla come valore di crescita e non come imposizione, sintonizzarsi sulla loro lunghezza d’onda e accompagnarli in maniera discreta nei loro percorsi di crescita anche online.