Social network e deontologia: i Giudici amministrativi

Nel corso del Plenum della Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa sono state approvate lo scorso marzo 2021 le prime linee guida sull’uso dei mezzi di comunicazione elettronica e dei social media da parte dei magistrati amministrativi, al fine di fornire regole di comportamento condivise e sensibilizzare la categoria ad un utilizzo sobrio e cauto dei social media.

Oggetto delle presenti linee guida è l’utilizzo da parte dei magistrati amministrativi dei social network, nonché degli ulteriori strumenti di comunicazione elettronica nell’ambito di rapporti professionali, in cui la comunicazione sia conoscibile da un numero indeterminato, o comunque elevato, di persone.
Nello specifico, i giudici amministrativi sono tenuti ad utilizzare i social media nel rispetto dei canoni di comportamento da essi esigibili, anche nella vita privata, al fine di salvaguardare il prestigio e l’imparzialità dei singoli magistrati e della giustizia amministrativa. Risulta pertanto necessario il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali di tutti i consociati, nonché la salvaguardia della dignità, l’integrità, l’imparzialità e l’indipendenza del singolo magistrato, della magistratura amministrativa e delle istituzioni che la rappresentano.

Per quanto concerne l’identificazione dei magistrati nei social media, essi possono utilizzare degli pseudonimi, a condizione che ciò non costituisca un espediente per porre in essere comportamenti illeciti. Inoltre, sono tenuti ad adottare elevati parametri di continenza espressiva, utilizzando un linguaggio adeguato, senza comunicare con le parti, i loro rappresentanti o il pubblico, facendo
riferimento a casi e controversie di propria competenza.

Per un utilizzo consapevole di tali strumenti, i magistrati amministrativi hanno il diritto ed il dovere di ricevere una formazione specifica relativa ai vantaggi e ai rischi derivanti dall’utilizzo dei social media, al fine di comprendere adeguatamente le impostazioni di sicurezza e privacy delle piattaforme e di evitare la condivisione online di informazioni personali e dati sensibili.