Social network e deontologia: i Consulenti del Lavoro

Il codice deontologico dei Consulenti del Lavoro ha introdotto alcune novità che disciplinano le condotte sul web, mettendo in luce i rischi connessi a un uso improprio degli strumenti digitali, divenuti ormai parte integrante della vita quotidiana e professionale.

Nell’utilizzo dei social network il Consulente del Lavoro non può dimenticare il suo ruolo sociale. Ciò non significa che gli sia precluso l’utilizzo del web o degli strumenti social per pubblicizzare lecitamente ed in piena libertà la propria attività professionale.
Tuttavia, egli è tenuto a rispettare la dignità delle persone nonché il segreto professionale, evitando di diffondere incautamente contenuti e messaggi di scarsa qualità e credibilità. È consigliabile, infatti, controllare sempre la veridicità del contenuto che si decide di condividere, in quanto divulgare notizie fake arreca danno sia alla credibilità e all’affidabilità del professionista, sia alla categoria a cui appartiene.

Qualora il Consulente decidesse di intervenire in discussioni all’interno delle piattaforme social, a prescindere che esse coinvolgano colleghi o clienti, dovrà farlo con la massima correttezza, rispettando il principio di buona fede in senso oggettivo, ovvero comportandosi con lealtà ed onestà. Non si dovranno, inoltre, diffondere notizie sulle attività di un collega “idonee a determinarne discredito”, così come dovrà essere evitata la pubblicazione di informazioni personali o fotografie di colleghi senza il loro consenso.

Un utilizzo non corretto dei social media potrà portare a una sanzione disciplinare da parte del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro che, negli ultimi anni, ha promosso una serie di corsi volti ad insegnare ai propri iscritti come utilizzare al meglio i social per promuovere la propria attività professionale.