Verso un Trentino più sociale e inclusivo

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e il Fondo Sociale Europeo plus finanziano investimenti materiali e immateriali per settori chiave come ricerca, innovazione, competitività delle imprese, fino a istruzione e inclusione sociale. A livello europeo, per la politica di coesione sono previsti oltre 330 miliardi per il periodo 2021-2027.

A tal proposito, si è tenuto un incontro nell’ambito del ciclo di approfondimenti organizzato dalla Provincia autonoma di Trento sul tema dei fondi strutturali europei per il periodo 2021-2027 con l’obiettivo di approfondire temi e progetti che possano entrare nella programmazione della Regione, coinvolgendo il partenariato locale attraverso un processo partecipativo. L’approvazione finale dei Programmi operativi dei due Fondi europei è prevista in autunno.

La dirigente generale del Dipartimento Sviluppo economico, ricerca e lavoro, Laura Pedron, ha approfondito il tema della qualità del lavoro. Ha ricordato le sfide emerse dagli Stati generali del lavoro: politiche del lavoro per i giovani, mondo delle imprese con una particolare attenzione a cambiamento e innovazione, connessione tra mondo del lavoro e formazione, sostegno alla fragilità.

Roberto Ceccato, dirigente generale del Dipartimento Istruzione e cultura, ha parlato dell’investimento nelle competenze. Tra le potenziali linee di sviluppo per il periodo ricoperto dalla programmazione europea ha indicato l’innovazione metodologica, intesa come innovazione tecnologica per una didattica integrata, accesso alla rete e ambienti digitali, formazione permanente per i docenti, nonché l’investimento nelle competenze digitali e linguistiche, prestando attenzione al successo formativo degli studenti. Di occupabilità sociale, assistenza sanitaria territoriale diffusa e di prossimità e di soluzioni abitative innovative ha parlato il dirigente generale del Dipartimento Salute e Politiche sociali Giancarlo Ruscitti.

La conciliazione tra vita e lavoro è stata al centro dell’intervento di Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, la famiglia e la natalità, che ha proposto una panoramica sui servizi che già si offrono alla comunità in Trentino, sugli strumenti normativi a disposizione e sui possibili scenari per il futuro.

Di promozione del lavoro agile nelle organizzazioni pubbliche e private, come volano di innovazione organizzativa e trasformazione socio – economica, ha parlato Luca Comper, dirigente generale competente in materia di affari generali e trasparenza e responsabile della segreteria della Giunta provinciale. Tra i riflessi sul territorio dell’investimento nel lavoro agile, oggetto di un piano di prossima adozione, ha evidenziato il miglioramento dei servizi al cittadino, l’aumento delle competenze digitali, la valorizzazione del territorio e il risparmio di risorse.